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Diegaro-Cattolica, la vigilia di Alberto Angelini

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Alberto Angelini, allenatore del Cattolica

Diegaro e Cattolica si sono affrontate in Coppa Italia dieci giorni fa: è finita con un netto 4-0 per i giallorossi. Ora le due squadre si ritrovano faccia a faccia in campionato, dove sono divise da un solo punto: 14 per Mercuri e compagni, 13 per i ragazzi di Renzo Faedi. Ed il tecnico del Cattolica, Alberto Angelini, si aspetta una partita diversa.

“Loro credo abbiano fatto giocare in Coppa molto ragazzi – attacca Angelini -. È un test che è stato importante per noi, ma sarà una partita diversa quella di domani. Siamo due squadre decisamente in difficoltà in questo momento: cercheremo di fare una bella gara per cercare di interrompere questo trend negativo e riprendere il cammino che all’inizio è stato buono”.

Il Cattolica è reduce da quattro sconfitte di fila in campionato. Qual è la ricetta per cercare di stoppare la striscia negativa?
“In questo momento l’unica cosa importante è rimanere tranquilli, ritrovare una solidità mentale importante, quella che non ti fa perdere la testa, che ti dà convinzione nei tuoi mezzi e nel lavoro che stai portando avanti durante la settimana. Bisogna giocare tranquilli perché se tu hai la giusta convinzione tecnicamente sbagli meno, sei più lucido e riesci a gestire la partita con una certa mentalità. E tutto diventa più semplice”.

Rientra Nicola Palazzi, che ha scontato il turno di squalifica, ma sono ben cinque gli assenti.
“Anche domani abbiamo due squalificati: Bianchi e Di Addario, oltre ai soliti infortunati: Andreani e Liera. E Bacchielli ha un problema alla schiena e non sarà della partita”.

Che squadra è il Diegaro?
“È una squadra che si deve salvare e quando incontri squadre che si devono salvare contano, oltre all’aspetto tecnico, l’agonismo e la determinazione. Credo loro abbiano queste caratteristiche, noi non le abbiamo, ma dovremo acquisirle il prima possibile perché queste sono partite dove l’aggressività e l’arroganza ti aiutano. La posizione di classifica ti porta ad avere rabbia, lo abbiamo visto a Medicina e in altre occasioni. Noi siamo una squadra che, innanzitutto per cultura, cerca di giocare e di arrivare al risultato attraverso la prestazione e una condotta di gara importante dal punto di vista tecnico. Quando le partite diventano maschie a volte siamo venuti un po’ meno. È una qualità che stiamo ricercando perché è fondamentale per raggiungere l’obiettivo”.

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