Indietro
menu
Una vicenda controversa

Caso Shalabayeva, rinvio a giudizio per il questore Improta

In foto: Il Questore di Rimini Maurizio Improta
Il Questore di Rimini Maurizio Improta
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
ven 16 nov 2018 17:42 ~ ultimo agg. 18:01
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

L’ex capo della squadra mobile di Roma Renato Cortese e il Questore di Rimini Maurizio Improta, all’epoca responsabile dell’Ufficio Immigrazione, sono stati rinviati a giudizio dal gip di Perugia per il presunto rapimento di Alma Shalabayeva.
Stesso provvedimento per il giudice di pace Stefania Lavore e per quattro poliziotti coinvolti mentre Laura Scipioni è stata prosciolta “perché il fatto non costituisce reato”. Sono stati <prosciolti anche i tre funzionari dell’ambasciata del Kazakistan per i quali è stata riconosciuta l’immunità diplomatica.

Secondo la Procura, Alma Shalabayeva e Alua Ablyazova, la moglie e la figlia del dissidente kazakho Mukhtar Ablyazov, furono arrestate illegittimamente e altrettanto illegittimamente espulse dall’Italia al Kazakhstan nel maggio del 2013 in violazione del diritto di asi. Per i funzionari di Polizia e un giudice di pace di Roma scattò l’accusa di sequestro di persona. Per Cortese e Improta – spiega l’Ansa – l’accusa di una “extraordinary rendition” dissimulata da regolare procedimento di espulsione grazie ad una ininterrotta sequenza di falsi, abusi, omissioni.