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Capodanno sul roof

Capodanno. Gli albergatori ci credono e organizzano veglione al Palas

In foto: il terrazzo del Grand Hotel
il terrazzo del Grand Hotel
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 6 nov 2018 13:28 ~ ultimo agg. 7 nov 11:53
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E’ partita oggi la promozione, tramite gli alberghi, del veglione di Capodanno rivolto ai turisti che trascorreranno le feste di fine anno a Riccione. Location: il terrazzo panoramico del Palacongressi, posti disponibili: 400. L’iniziativa è stata lanciata dal presidente dell’associazione albergatori Rodolfo Albicocco, in occasione della presentazione dell’Osservatorio Turistico sulla stagione appena conclusa. “Il capodanno ormai è un prodotto consolidato – spiega Albicocco -. I dati ci mostrano come si sia passati dal 14% del 2014 al 28% del 2018. Quindi abbiamo pensato al valore aggiunto di un veglione, tra l’altro in un posto nel cuore della città da dove si possano godere i fuochi d’artificio ma anche scendere per vivere la festa di piazza. Tanti alberghi in quei giorni aprono con la formula pernottamento e prima colazione per cui il veglione può essere un plus importante per gli ospiti“.

Venendo ai dati dalla stagione 2018. “Un’estate buona, ma con meno entusiasmo e ottimismo del 2017 che è stato un anno eccezionale” dice Albicocco. Crescono arrivi, 4,4% e presenze, 2,6% con un calo però del 2,2% e i turisti sono per lo più di prossimità: oltre il 34% del totale arriva dalla Lombardia, il 18% dall’Emilia Romagna. Per trovare un paese straniero bisogna scendere al sesto posto dove c’è la Germania (4,4% del totale, in crescita rispetto al 2017). Forte flessione per il mercato russo: 1,6% del turisti con un meno 11,2%. Rispetto al sistema turistico nazionale Riccione è in linea per presenza degli italiani, ma mentre nel Bel Paese cresce in modo esponenziale la presenza di stranieri, Riccione mantiene un trend costante, abbastanza basso. “Un dato quello del turismo di prossimità – spiega Albicocco – che deve fare riflettere sul nostro posizionamento a livello internazionale. Agli stranieri piace l’Italia, ma Riccione non è tra le loro mete preferite“.

 

Sono stati 122 i questionari elaborati dall’osservatorio, su un totale di 396 hotel. Per il 43% degli albergatori intervistati il fatturato è rimasto stabile, per il 25% è diminuito, per il 32% aumentato, in media del 5% rispetto al 2017. La redditività vede invece un minor ottimismo: solo per il 35% è stata più che soddisfacente, lo scorso anno il dato superava il 52%. Gli 80% degli imprenditori del settore lamenta anche la difficoltà di trovare personale, soprattutto in sala, cucina e ai piani: un dato analizzato per la prima volta quest’anno.

Per promuoversi, oltre al vecchio e consolidato passaparola, che resta comunque in vetta alla classifica, si usa in modo sempre più massiccio il web marketing, con tre milioni di euro investiti in totale dagli hotel. Il riempimento maggiore lo si è avuto nella settimana di ferragosto, 98%, ma buono anche il finale di stagione. L’ultima settimana di agosto ha segnato un 75%. Eppure nonostante il buon riempimento la politica dei prezzi è andata un po’ al ribasso: con prezzi per camera inferiori al 2017, soprattutto nel mese di luglio. Il picco per una camera doppia in tre stelle è stato sempre a ferragosto con 214 euro e il prezzo si è mantenuto alto fino a fine mese.

Cosa pensano i turisti di Riccione. Apprezzano gli eventi, in particolare motogp e Deejay on stage, molto meno appeal ha la notte rosa. Chiedono più verde, più manutenzione di marciapiedi, migliore qualità delle acque del mare, zone pedonali ancora più ampie. Un altro aspetto negativo che molti sottolineano sono gli alberghi chiusi e le colonie fatiscenti.

Tra gli aspetti positivi anche la crescita dei passeggeri che arrivano a Riccione con lo shuttle che collega la Perla Verde all’aeroporto Marconi di Bologna. Dai 6mila del 2017 si è passati agli oltre 11.600 di quest’anno.

I dati dell’Osservatorio saranno presentati nel pomeriggio di oggi alle 16,30 nell’ambito di un’assemblea al palazzo del Turismo.

Osservatorio Com’è andata la stagione 2018 STAMPA