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Un anno sulla strada

Avvocato di Strada, 51 pratiche nel primo anno. Cambia la povertà

di Andrea Polazzi   
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mer 7 nov 2018 14:52 ~ ultimo agg. 9 nov 10:35
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È aperto in via Mameli 37, nella sede della Croce Rossa di Rimini, il secondo e quarto sabato del mese dalle 9 alle 11 e fornisce un servizio alle persone senza fissa dimora e svantaggiate. Si tratta dello sportello riminese di Avvocato di Strada, onlus che ne conta altri 50 in Italia. Nel suo primo anno di attività ha visto gli accessi aumentare grazie al passaparola: ad indirizzare verso lo sportello chi ne ha bisogno sono la Croce Rossa, i servizi sociali ma anche la Caritas. I 13 volontari (11 dei quali avvocati) hanno seguito 51 pratiche: 9 di diritto civile, 4 di diritto penale, 11 di diritto dei migranti, 6 di diritto amministrativo, 1 non classificabile. Gli assistiti sono per il 72,5% uomini (37 su 51) e per il 55% di origine comunitaria (con una preponderanza di utenti italiani, 27 su 51); gli utenti extracomunitari provengono da 17 Paesi diversi, in particolare da Africa ed Europa orientale. La questione più affrontata nel campo del diritto civile è stata quella delle richieste di residenza/iscrizione anagrafica (16 pratiche).


La nota stampa

Lo sportello di Rimini di Avvocato di Strada compie un anno.
Avvocato di Strada, onlus che da diciotto anni fornisce consulenza ed assistenza legale gratuita a persone senza fissa dimora, ha inaugurato la sede di Rimini a novembre dello scorso anno quale quarantasettesimo sportello dell’Associazione in tutta Italia. È attivo il secondo e il quarto sabato di ogni mese, dalle 9 alle 11, presso la sede di Rimini di Croce Rossa Italiana (via Mameli, 37). Al momento prestano attività allo sportello 13 volontari (di cui 11 avvocati).

HOMELESSNESS – LE PERSONE SENZA FISSA DIMORA SEGUITE DALLO SPORTELLO DI RIMINI
Nel primo anno di attività lo sportello ha seguito 51 pratiche: 29 di diritto civile, 4 di diritto penale, 11 di diritto dei migranti, 6 di diritto amministrativo, 1 non classificabile. Gli assistiti sono per il 72,5% uomini (37 su 51) e per il 55% di origine comunitaria (con una preponderanza di utenti italiani, 27 su 51); gli utenti extracomunitari provengono da 17 Paesi diversi, in particolare da Africa ed Europa orientale.
La questione più affrontata nel campo del diritto civile è stata quella delle richieste di residenza/iscrizione anagrafica (16 pratiche). Il dato è in linea con quelli degli altri sportelli dell’Associazione, che, non a caso, negli anni ha fatto del garantire una residenza anagrafica a chi vive in strada una delle sue battaglie principali. La perdita della casa provoca spesso, infatti la perdita della residenza: senza la residenza, però, non è possibile esercitare il diritto di voto, non si ha diritto all’assistenza sociale o sanitaria (ad eccezione delle prestazioni di pronto soccorso), né al patrocinio a spese dello Stato per la difesa giudiziaria. Un altro ambito di forte impegno riguarda il diritto del lavoro: in diversi casi si è riscontrata situazione di mancati pagamenti a fronte di contratti regolari, oppure di situazioni di vero e proprio sfruttamento lavorativo in ambito turistico o agricolo, in linea con i dati emersi in relazione al territorio riminese. In questo caso, chi si rivolge al nostro sportello sconta la doppia condizione di lavoratore sfruttato e con precarietà abitativa.
Circa la metà dei cittadini stranieri che si sono rivolti allo sportello ha presentato invece problematiche relative al diritto dell’immigrazione. Anche a causa dei limiti del sistema di accoglienza, è sempre più frequente la relazione fra la condizione di senza dimora e quella di migrante. I volontari assistono gli utenti nelle pratiche di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno e nelle richieste di protezione internazionale di coloro che fuoriescono dal canale dell’accoglienza per richiedenti asilo. Dalla perdita del lavoro, poi, spesso deriva la mancanza di requisiti di reddito per rinnovare il permesso di soggiorno.
Le pratiche di diritto amministrativo di cui lo sportello si è occupato, varie per contenuto e scopo, mostrano nel complesso la fragilità di chi vive in strada nel confronto con la Pubblica Amministrazione o altri soggetti. Il senza fissa dimora è spesso oggetto passivo di decisioni di cui non comprende la sostanza o la motivazione (allontanamento da centri di accoglienza, fermo di un veicolo che viene utilizzato anche come alloggio di fortuna…).
Le pratiche relative all’ambito penale dello sportello riminese sono un numero molto limitato, in linea con i dati nazionali dell’Associazione. Ciò dovrebbe portare ad una riflessione sull’immaginario legato alla figura del senza fissa dimora, che, più che autore abituale di reati, come lo vorrebbe il senso comune, si trova spesso ad essere vittime di abusi e violenze. La vita in strada, oltre ad essere pericolosa di per sé, relega anche ad una condizione di vulnerabilità che priva le persone degli strumenti per resistere agli abusi.

INIZIATIVE DI RACCOLTA FONDI E ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE
L’attività dei volontari che prestano servizio allo Sportello è svolta a titolo del tutto gratuito, ma sono comunque previsti dei costi da sostenere: raccomandate, marche da bollo, visure camerali, nonché quelli legati all’organizzazione di eventi di formazione e sensibilizzazione. Per sostenere le proprie attività a Rimini come altrove, lo Sportello si affida a donazioni ed attività di autofinanziamento, come la “Cena dei diritti” che verrà organizzata il 17 novembre presso Grotta Rossa – Spazio Pubblico Autogestito (prenotazioni entro il 14 a rimini@avvocatodistrada.it). La cena sarà un’occasione per festeggiare il primo compleanno dello sportello e conoscere le sue attività: ad ogni tavolo sarà infatti presente un volontario dell’Associazione, che racconterà la propria esperienza di volontariato e alcune pratiche seguite dallo sportello. Alla serata sarà presente anche il fondatore e presidente di Avvocato di Strada, l’avv. Antonio Mumolo. Nel corso del mese di novembre Avvocato di Strada, in collaborazione con altre associazioni e realtà del territorio, organizza in vari Comuni della Provincia (a Rimini, Villa Verucchio e Santarcangelo di Romagna) un ciclo di proiezioni, il “Cineforum dei diritti”, dedicato al tema della tutela dei diritti fondamentali, in occasione del 70° anniversario della Costituzione: il primo appuntamento sarà a Santarcangelo il 13 novembre, con la proiezione di un docu-film sulle leggi razziali, da poco presentato al Festival del cinema di Venezia.

CRITICITA’ E PROPOSTE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Nel corso di questo primo anno di attività abbiamo registrato un afflusso di persone sempre più numeroso (con non poche difficoltà di gestione, essendo tutti volontari), segno – da un lato – della maggiore conoscenza dell’esistenza di Avvocato di Strada da parte degli altri Servizi ed enti in città – e dall’altro – evidentemente della crescente esigenza di assistenza legale e supporto da parte di chi vive per strada. Il nostro Sportello intercetta un numero non indifferente di “richieste”, ma non è in grado di per sé di fornire dati esaustivi sulla dimensione a Rimini del fenomeno delle persone senza fissa dimora, le quali si rivolgono probabilmente anche ad altri servizi presenti sul territorio.

Al di là della difficoltà non isolata che registriamo nell’identificare con chiarezza la problematica legale dei nostri assistiti (spesso la persona senza fissa dimora è portatrice di molteplici bisogni, anche inespressi e non sempre di natura legale), chi si presenta ad Avvocato di Strada esprime quasi sempre una forte situazione di disagio abitativo, non avendo una sistemazione o comunque beneficiando di soli domicili temporanei e precari. Il nostro Sportello non è naturalmente in grado di dare una risposta a questo tipo di problema, ma pensiamo che nonostante la presenza di volontari ed altre realtà in città, i posti per l’accoglienza a Rimini siano ad oggi ancora limitati e insufficienti ad aiutare coloro che hanno bisogno di una sistemazione. Il problema sussiste nonostante gli sforzi di ampliamento compiuti durante la c.d. “emergenza freddo”, ma si può fare ancora molto su questo aspetto, investendo denaro e risorse sia nell’ampliamento dei dormitori e nei posti letto esistenti, sia nel perseguire con celerità programmi di Housing first e apertura di centri di accoglienza a bassa soglia.

Un’altra proposta che vorremmo avanzare all’Amministrazione comunale di Rimini mira a risolvere il problema della posta e delle comunicazioni. Quando una persona senza fissa dimora ottiene l’iscrizione anagrafica nella via fittizia, infatti, non possiede un domicilio facilmente individuabile dove ricevere posta e documenti importanti. Questa circostanza costituisce un grosso problema, soprattutto quando la persona deve ricevere documenti importanti come per esempio patente di guida e tessera sanitaria. Per questo chiediamo al Comune di adottare una soluzione analoga a quella di Reggio Emilia, dove è stato predisposto un luogo idoneo e preciso presso il quale gli utenti con la residenza anagrafica nella via fittizia possono recarsi a ricevere notifiche e raccomandate.