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Politica e ambiente

Alberi e democrazia, le riflessioni di Casadei (Pd)

In foto: Giovanni Casadei (PD)
Giovanni Casadei (PD)
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 6 nov 2018 11:49 ~ ultimo agg. 11:50
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Saranno 33 gli alberi da abbattere nei parchi Cervi, Bondi e Fabbri di Rimini per consentire il passaggio della condotta Dorsale Sud del PSBO. “Un risultato assolutamente accettabile – commenta in una nota il presidente della III commissione consigliare Giovanni Casadeisoprattutto se valutato alla luce della piantumazione di 90 nuove alberature”. Casadei ricorda anche lo scopo degli abbattimenti, vale a dire “procedere con i lavori del Psbo per raggiungere nei tempi previsti il risultato eccezionale di azzerare gli scarichi in mare dei liquami fognari”, e il fatto che il risultato si sia ottenuto con “piccole modifiche non sostanziali l percorso della condotta”. L’esponente del PD critica l’uso strumentale di questa vicenda nella battaglia politica dove “si è cerato di far passare l’idea di un totale disprezzo di questa amministrazione comunale rispetto ai temi ambientali”. Ma cerca anche di mettere in luce gli aspetti positivi: “un assessorato che prova a dialogare e coinvolgere nelle tematiche le associazioni sensibili, una bella e tumultuosa adesione alla raccolta firme della popolazione Riminese, una richiesta di democrazia e partecipazione alla quale si può solo rispondere positivamente”. Casadei apre poi ad una riflessione politica: “Si potrebbe aprire un più ampio dibattito – dice – sul funzionamento dei luoghi di democrazia, sul ruolo sempre più marginale del Consiglio Comunale (e Parlamento) nei percorsi decisionali dell’amministrazione, sul ruolo sempre più forte di Giunta e Sindaco (e parallelamente Consiglio dei Ministri e Primo Ministro), frutto dell’elezione diretta del Sindaco impostata nel 1993, e dell’attribuzione dei poteri e delle procedure del TUEL, che, se da un lato hanno cercato di adeguare la velocità di risposta dell’amministrazione alla rapidità del realizzarsi delle esigenze della società, dall’altro hanno aumentato la distanza tra cittadini e decisione, e sono concausa (opinione personalissima) della lenta e inesorabile consunzione del ruolo dei partiti nella vita pubblica, a favore dei diversi personalismi”.


L’intervento integrale di Giovanni Casadei (Pd)

Lunedì 29 Ottobre scorso si è svolta una seduta di terza commissione consiliare permanente, che presiedo, per la discussione della mozione presentata da Gioenzo Renzi dal titolo: “Realizzare la condotta fognaria prevista all’interno dei Parchi Cervi, Bondi,Fabbri, con il “Microtunneling” per salvare 100 alberi dall’abbattimento.”

La mozione in esame era ed è di stretta attualità, come testimoniano gli articoli di stampa, la mobilitazione civile e la tanta attenzione diffusa sul tema dell’abbattimento degli alberi per il passaggio della condotta fognaria, al punto da spingermi ad accellerare i tempi e trattare la mozione Renzi anticipatamente rispetto all’ordine cronologico delle mozioni in attesa.

Parto dal punto al quale siamo oggi: le piccole modifiche non sostanziali al percorso della condotta fognaria – apportate dagli uffici comunali nel trasformare la progettazione definitiva approvata in progettazione costruttiva , con qualche deviazione in più rispetto alla condotta lineare tracciata dal progetto originale elaborato da HERA e approvato da ATESIR – hanno raggiunto il risultato importante di ridurre di moltissimo le alberature da abbattere, portandole da 74 ad un numero massimo di 33 abbattimenti, da eseguirsi sotto la stretta vigilanza di un agronomo, nella speranza di poter salvare altri esemplari.

Considerando lo scopo di questi abbattimenti, ovvero quello di procedere con i lavori del psbo per raggiungere nei tempi previsti il risultato eccezionale di azzerare gli scarichi in mare dei liquami fognari, a me personalmente appare un risultato assolutamente accettabile, soprattutto se valutato alla luce della piantumazione di 90 nuove alberature.

Nella battaglia politica, più o meno strumentalizzata dai vari attori, si è cerato di far passare l’idea di un totale disprezzo di questa amministrazione comunale rispetto ai temi ambientali, idea estremizzata e polarizzata come purtroppo accade sempre più spesso nel dibattito politico, dove la realtà è invece sempre molto più sfumata e le decisioni sono il frutto di un difficile bilancio tra costi (non solo economici) e benefici.

Ma voglio guardare agli aspetti positivi della vicenda, un assessorato che prova a dialogare e coinvolgere nelle tematiche le associazioni sensibili, una bella e tumultuosa adesione alla raccolta firme della popolazione Riminese, una richiesta di democrazia e partecipazione alla quale si può solo rispondere positivamente.

Immagino già i tentativi di intestazione del risultato, così come l’insoddisfazione delle fazioni più estreme, io preferisco vederla, al netto degli eccessi scappati di mano, come una bella pagina di democrazia, nella quale le intenzioni migliori di un’ amministrazione, si rispecchiano nella diffusa volontà popolare e si danno forza vicendevole per affrontare al meglio una questione spinosa e complicata.

E’ quanto mai di attualità, alla luce dei disastri di questi giorni, quanto si debba ancora fare per portare una sana ed equilibrata cultura di rispetto dell’ambiente nell’azione quotidiana a tutti i livelli e in tutti i settori dell’amministrazione, settori che spesso perseguono obiettivi conflittuali quando non divergenti, ma il percorso culturale non si improvvisa, e si costruisce un po’ alla volta, anche grazie a circostanze come questa, se riusciremo a tenere alte, attenzione e volontà di dialogo.

Volendo poi si potrebbe aprire un più ampio dibattito sul funzionamento dei luoghi di democrazia, sul ruolo sempre più marginale del Consiglio Comunale (e Parlamento) nei percorsi decisionali dell’amministrazione, sul ruolo sempre più forte di Giunta e Sindaco ( e parallelamente Consiglio dei Ministri e Primo Ministro) , frutto dell’elezione diretta del Sindaco impostata nel 1993, e dell’attribuzione dei poteri e delle procedure del TUEL, che, se da un lato hanno cercato di adeguare la velocità di risposta dell’amministrazione alla rapidità del realizzarsi delle esigenze della società, dall’altro hanno aumentato la distanza tra cittadini e decisione, e sono concausa (opinione personalissima) della lenta e inesorabile consunzione del ruolo dei partiti nella vita pubblica, a favore dei diversi personalismi.

Per qualcuno un risultato ottimo, per me, un percorso da calibrare.

Il dibattito si può aprire, si deve aprire, ma è fuorviante gridare alla mancanza di democrazia, quando le decisioni si prendono nel la cornice delle norme e delle leggi, che la democrazia si è data.