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Rimini Sanità

"Cura di eccellenza e umanità": una testimonianza sull'hospice di Rimini

In foto: l'ingresso da via Ovidio
l'ingresso da via Ovidio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 15 ott 2018 15:27 ~ ultimo agg. 15:28
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Ha perso la moglie due mesi fa, dopo una lunga malattia. Dopo quell’evento si è rivolto all’Ausl di Rimini perchè rendesse pubblica, attraverso la stampa, la sua testimonianza dell’esperienza fatta all’hospice di Rimini. Pubblichiamo la lettera firmata:

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Hospice: un nome, un concetto che spesso evoca sensazioni angosciose. Per la mia famiglia è stato invece un luogo di trasformazione della paura in conforto, di assistenza medica e infermieristica di primissimo livello, di intimità familiare e umanità. Di serenità. Giunta al termine di una lunga storia oncologica, mia moglie è stata accompagnata al commiato finale con dolcezza, senza dolore, senza la terribile percezione dell’imminenza, circondata e tenuta per mano dalle persone più care.

Una sorta di magia, determinata però da quattro elementi assolutamente concreti, strutturali, frutti non casuali di un progetto ben definito. Ho intenzionalmente atteso due mesi prima di scriverne, volendo evitare eccessi emotivi e, se possibile, andare al di là della singola esperienza personale.
1. Efficacia delle cure mediche. Le terapie antalgiche e sintomatiche sono una prima, fondamentale chiave di volta. Nel nostro caso hanno consentito condizioni psico-fisiche e una qualità di vita inimmaginabili, considerando le implicazioni della malattia.
2. Qualità del personale. Primario, medici, infermieri, OSS, persino addetti alle pulizie. Tutti, ciascuno nel proprio ruolo, hanno costantemente mostrato competenza, professionalità, pazienza, gentilezza e una chiara consapevolezza della funzione che sono chiamati a svolgere. Qualità niente affatto scontate, davvero apprezzabili ed estremamente appropriate a un contesto così delicato.
3. Organizzazione del reparto. Assistenza costante, tempestività degli adeguamenti terapeutici in funzione dell’evoluzione (spesso rapida) delle condizioni del paziente, passaggio di consegne sistematico (medici e infermieri appena entrati in turno sempre manifestamente informati anche di piccoli episodi occorsi a ciascun paziente nel turno precedente). Sicuramente la gestione è più complessa di così, ma questi aspetti percepiti direttamente da pazienti e parenti trasmettono una tangibile sensazione di essere curati e trattati con attenzione.
4. Struttura di accoglienza.
Orari di visita liberi e belle stanze riservate a singoli pazienti (attrezzate con frigorifero, forno microonde, TV e un secondo letto per un accompagnatore) rendono praticabile e confortevole
un’assistenza familiare di 24/h, una condizione che può essere considerata come parte integrante della cura.

L’Hospice di Rimini è un’eccellenza della quale si ha probabilmente poca conoscenza. Forse perché vi è un certo pudore a parlarne. Forse perché è nella natura stessa del reparto mantenere
un profilo di riservatezza. A maggior ragione ritengo giusto e doveroso, ma soprattutto desidero tributare un riconoscimento pubblico alle persone che vi operano, che si misurano con carichi
emotivi e umani spesso assai grevi, fronteggiandoli però con un sorriso dolce. Personalmente non saprò mai ringraziarle abbastanza.

Lettera firmata