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Cronaca Rimini

Dopo carcere, riconosciuta insanità. Chiederà ingiusta detenzione

In foto: il tribunale di Rimini
il tribunale di Rimini
di Redazione   
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gio 25 ott 2018 16:22 ~ ultimo agg. 16:23
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Era finita per sei mesi in carcere con l’accusa di maltrattamenti e stalking ai danni del figlio e della compagna, ora il tribunale di Rimini – riporta l’Ansa -ha dichiarato una donna di 63 anni incapace di intendere e di volere e l’ha assolta, senza applicare misure restrittive. Quando venne arrestata le furono contestati episodi proseguiti fino all’estate del 2017.

Come ritorsione nei confronti del figlio che non le faceva vedere la nipotina, avrebbe iniziato a molestarlo con una serie di ‘scherzi’ pesanti e angherie: le gomme dell’auto bucate, la vettura sporcata con l’olio, oppure la moto gettata in terra. Prima fu disposto un divieto di avvicinamento, poi, alla prima violazione, il carcere a Forlì. Il difensore, l’avvocato Matteo Sanzani, a gennaio ha ottenuto l’obbligo di dimora. Nel processo ha chiesto una perizia psichiatrica, che ha accertato come l’imputata fosse incapace di intendere e di volere e non socialmente pericolosa.
Ora il legale chiederà che venga riconosciuta l’ingiusta detenzione facendo ricorso alla Corte di appello per ottenere la riparazione: “gli elementi di insanità mentale erano desumibili già dall’ordinanza cautelare – ha spiegato all’Ansa – Nessuna misura doveva essere applicata”.