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Ambiente Rimini

Piano fogne e alberi a rischio. Ambientalisti: alternative ci sono, è questione di costi

In foto: uno striscione al parco Cervi nell'ottobre 2018 (Newsrimini.it)
uno striscione al parco Cervi nell'ottobre 2018 (Newsrimini.it)
di Andrea Polazzi   
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lun 8 ott 2018 12:58 ~ ultimo agg. 19:05
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1500 firme raccolte dalle associazioni ambientaliste di Rimini per salvare gli alberi dei parchi Cervi, Fabbri e Bondi messi a rischio dai lavori per la Dorsale Sud del Piano di Salvaguardia della Balneazione. Per 74 il destino sembra segnato mentre altri 57 sarebbero a rischio anche se l’assessore all’ambiente ha detto che 74 sarà il numero massimo. Gli alberi ieri sono stati segnati dai volontari delle associazioni che invitano i cittadini a farsi un selfie con le piante e condividerlo sulla pagina Riminiverde. Intanto, premessa l’importanza del PSBO, le associazioni continuano a manifestare perplessità sul progetto e sui suoi effetti sull’ambiente. “Chiediamo ad Arpa – dice alla trasmissione Tempo Reale di Icaro, Marco Gennari del coordinamento delle associazioni – di dirci la concentrazione media di polveri sottili nelle aree dei parchi che intersecano il traffico urbano. Perché non è possibile che da un lato si chieda giustamente la restrizione della circolazione dei veicoli per evitare sforamenti e dall’altro si buttino giù le piante che svolgono una funzione fondamentale di assorbimento di Co2. Ci sono dei costi sanitari da prendere in considerazione.

Le alternative proposte dagli ambientalisti, lo spostamento degli scavi su via Bastioni oppure sotto la ciclabile del parco, sono state bocciate dall’assessore Montini. Così come il microtunnelling: il percorso sarebbe troppo snodato e questo renderebbe necessari dei pozzi di sollevamento con macchinari particolarmente intrusivi che recherebbero danno alla vegetazione. “Un danno superiore a 74 alberi abbattuti?” – si chiede Gennari che insiste nel dire che la tecnica del microtunneling è praticabile “ma è una questione di costi“.