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I'm a Woman, ultimi giorni

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 23 ott 2018 11:53
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Sono gli ultimi giorni per poter vedere la mostra I’m a woman. No more and no less di Andrea and Magda photographers, venti scatti fotografici che raccontano storie di donne palestinesi con disabilità.

L’allestimento rimarrà fino al 28 ottobre alla Galleria dell’Immagine di via Gambalunga 27, Rimini, aperto con gli orari: martedì,venerdì ore 16.00/19.00 – sabato ore 10.30/12.30-16/19.00

Quest’ultima settimana di mostra propone un altro appuntamento straordinario: l’apertura serale di mercoledì 24 ottobre fino alle 23 in occasione dell’evento sapori e colori d’autunno, con visita guidata alle ore 21 a ingresso gratuito.

“I AM A WOMAN no more and no less” è una galleria di ritratti creata da Andrea and Magda photographers all’interno di un progetto di Cooperazione Internazionale realizzato in Palestina dalla Ong riminese EducAid, attiva nel campo dell’educazione e del rispetto dei diritti umani nei Paesi del Sud del mondo.

Evento organizzato da EducAid con il contributo degli Assessorati alle Arti e alla Protezione Sociale del Comune di Rimini nell’ambito del Progetto di “Cooperazione Internazionale ed Educazione alla Pace” e con il patrocinio di: AICS Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Regione Emilia Romagna, Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, RIDS – Rete Italiana Disabilità e Sviluppo e la collaborazione di IT.A.CA’ Festival del Turismo Responsabile e SIFEST di Savignano sul Rubicone

Nel contesto palestinese, che vive sotto occupazione da decenni, in cui quotidianamente vengono violati i diritti umani fondamentali, parlare di disabilità non è facile. Parlare di donne con disabilità è ancora più difficile perché spesso sono silenti, nascoste dietro alla doppia discriminazione di essere disabili e donne. «Mostrare una parte della loro vita, delle loro passioni e del loro lavoro, è stato un modo per definire le loro personalità» hanno commentato i due fotografi Andrea e Magda. «Abbiamo ascoltato le loro storie ed abbiamo provato a mettere in luce cosa fosse importante per loro. A volte dalle testimonianze sono emerse con chiarezza storie di discriminazione e di lotte sociali, mentre da altre sono emersi la determinazione ed il supporto ricevuto dalla comunità o dalla famiglia». Questa mostra invita chi la guarda a fare spazio alle donne con disabilità, a permettere loro di uscire dall’ombra per essere riconosciute come soggetti attivi e titolari di diritti. «Non è facile combattere gli stereotipi di chi crede che la diversità sia una minaccia alla “normalità” ma la determinazione e l’energia delle donne che abbiamo incontrato non può lasciarci indifferenti ed è modello non solo per altre persone con disabilità, ma per l’intera umanità».