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Economia Provincia

Commercio in difficoltà e troppe "sofferenze". Bene export e manifatturiero

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
lun 1 ott 2018 16:07
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Stabili le imprese attive (34.455), buona la performance del comparto manifatturiero (con un picco di fatturato e produzione nel secondo trimestre) e dell’export (+13% nei primi sei mesi dell’anno). Sono le note liete che emergono in provincia di Rimini dai dati messi in fila dal congiunturale della Camera di Commercio della Romagna. Tra le note negative restano però le difficoltà del commercio al dettaglio che vede le vendite sprofondare del 3,1% nel secondo trimestre del 2018 (il dato peggiore in regione). A soffrire maggiormente gli esercizi della piccola e media distribuzione. Nel settore delle costruzioni invece, a fronte di un calo di imprese, aumenta il volume d’affari. Altra nota dolente, il tasso di disoccupazione: l’8,8% registrato nel primo trimestre dell’anno, nonostante un miglioramento rispetto al 2017, resta di due punti maggiore di quello dell’Emilia Romagna. Tra aprile e giugno si segnala però un saldo positivo tra rapporti cessati e attivati di 513 unità. Cala il ricorso alla Cassa Integrazione: nei primi 8 mesi dell’anno si registra un – 66,7% per quella ordinaria e un -79,3 per quella straordinaria (manifatturiero: -72,1%, costruzioni: -29,9%, commercio: -42,1%). Per quanto riguarda il credito, nel primo semestre aumentano di quasi il 2% i prestiti bancari alle imprese medio-grandi ma calano del 3,6 quelli verso le piccole aziende. Crescono invece i prestiti alle famiglie (+2,3%). Critica la situazione delle sofferenze che toccano l’11,4% rispetto al 9,57 regionale e al 7,4 nazionale e continuano a crescere ad un ritmo quasi doppio di quello emiliano romagnolo.


I dati in dettaglio

Il tessuto imprenditoriale provinciale (al 31 agosto 2018) è costituito da 34.445 imprese attive (sedi), stabili rispetto al medesimo periodo del 2017; l’imprenditorialità è molto diffusa: 102 imprese attive ogni mille abitanti (91 in Emilia-Romagna, 85 in Italia). Tra i principali settori, si segnalano in aumento le Attività immobiliari, le Attività di servizi professionali e tecnici e, soprattutto, i Servizi alle imprese; in diminuzione, invece, sono: Commercio, Costruzioni, Manifatturiero e Agricoltura. Stabili i Servizi di alloggio e ristorazione.

Più della metà (il 53,2% del totale delle imprese attive) sono imprese individuali, mentre le società di capitali, pari al 19,5% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 94,0% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da imprese con meno di 10 addetti.

Le start up innovative al 10/09/2018 sono 110, in crescita rispetto a settembre 2017 (+15,8%).

In flessione il numero delle imprese artigiane (9.670 unità al 30/06/2018; -0,6% rispetto allo stesso periodo del 2017), così come decresce il numero delle imprese cooperative (301 unità al 31/08/2018; -3,2% annuo).

Riguardo ai principali settori, al 31 agosto 2018 si contano 2.508 imprese agricole attive, in diminuzione dell’1,1% rispetto al medesimo periodo del 2017. Di queste, le imprese del comparto pesca sono 207 (-2,4% rispetto al medesimo periodo del 2017).

I dati relativi all’indagine congiunturale Unioncamere Emilia-Romagna, al secondo trimestre 2018, mostrano performance rilevanti per tutti gli indicatori dell’industria manifatturiera (produzione +2,7% rispetto al medesimo trimestre del 2017, fatturato +3,2%, ordinativi +1,4%), con aspettative per il terzo trimestre orientate principalmente alla stabilità. Dal punto di vista strutturale, al 31/8/2018, si rileva una diminuzione tendenziale (-0,9%) della consistenza delle imprese manifatturiere attive, che si attestano sulle 2.581 unità.

Per il settore delle costruzioni, continua la flessione nel numero delle imprese attive: al 31/08/2018 sono 4.857 (-0,9% rispetto al 31/08/2017). In aumento, invece, il volume d’affari del settore: +1,8% nel 2° trimestre del 2018, rispetto ad analogo periodo del 2017, con aspettative di stabilità per il terzo trimestre (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Riguardo al commercio al dettaglio, le vendite nel 2° trimestre 2018, rispetto al medesimo periodo del 2017, continuano ad essere in diminuzione (-3,1%, dato peggiore in regione). Le performance sono negative sia per i vari comparti (alimentare: -2,8%, non alimentare: -3,3%, supermercati/iper: -2,5%) sia per tutte le classi dimensionali (piccola distribuzione: -3,9%, media distribuzione: -4,7%, grande distribuzione: -1,0%). In termini di numerosità, poi, risultano in calo le imprese attive del commercio al dettaglio (5.134 aziende al 31/08/18, -1,4%). Diminuisce, inoltre, anche la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli) che, al 31/08/2018, risultano essere 8.939 (-0,7% rispetto al 31/08/17).

Decisamente positiva la variazione dell’export provinciale nel primo semestre del 2018: +13,0% rispetto ad analogo periodo 2017, nettamente superiore alla media regionale (+5,9%) e nazionale (+3,7%). La dinamica dell’export (che conferma quella dello scorso trimestre) è stata determinata dal positivo andamento di tutte le principali classi merceologiche: tessile-abbigliamento-calzature (+5,4%, pari al 28,7% dell’export provinciale), macchinari (+10,7%), prodotti in metallo (+45,5%), navi e imbarcazioni (+23,7%) e prodotti alimentari (+8,7%). Le esportazioni verso i Paesi della UE (che incidono per il 55,5% del totale delle esportazioni provinciali totali) crescono del 17,1%, grazie soprattutto al contributo di Francia (+16,5%), Germania (+12,4%) e Regno Unito (+61,9%). Positive le altre principali macro aree di destinazione: America settentrionale (+27,1%, di cui Stati Uniti +26,9%) e Paesi Europei non UE (+4,0%), mentre si riducono i flussi verso l’Asia Orientale (-1,7%). Le importazioni provinciali, nel complesso, registrano un incremento del 13,6%.

Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione (4.760 unità al 31/08/2018) risultano sostanzialmente stabili rispetto ai dodici mesi precedenti (+0,1%). Nel periodo gennaio-luglio 2018, il movimento turistico presenta dati positivi: aumentano, infatti, sia gli arrivi (+1,5% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno) sia le presenze (+1,8%). La dinamica dei turisti stranieri (+2,0% di arrivi e +2,0% di presenze) risulta migliore rispetto a quella dei turisti nazionali (+1,3% di arrivi e +1,7% di presenze). In aumento anche il volume d’affari registrato dal settore nel secondo trimestre dell’anno (+0,3% rispetto al medesimo trimestre del 2017) (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Comparto dei trasporti: le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo annuo del 2,5% (633 unità al 31/08/18), analogamente alla dinamica del settore nel suo complesso (1.002 unità, -2,6%). Positivi, invece, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto F. Fellini: +1,0% di arrivi e +2,5% di partenze nel periodo gennaio-agosto 2018, rispetto al medesimo intervallo del 2017.

Le elaborazioni di Unioncamere Emilia-Romagna su dati ISTAT sulle Forze di lavoro relative al 1° trimestre 2018 rilevano:

– un tasso di attività (71,5%) inferiore al dato regionale (73,4%) ma migliore della media nazionale (65,5%);

– un tasso di occupazione provinciale 15-64 anni (65,0%) inferiore al dato regionale (68,6%) e migliore del dato nazionale (58,1%);

– un tasso di disoccupazione provinciale 15 anni e più (8,8%) superiore al dato regionale (6,4%) e migliore di quello nazionale (11,1%);

– un tasso di disoccupazione giovanile provinciale 15-24 anni (29,0%) superiore al dato regionale (20,4%) e inferiore al dato nazionale (33,9%).

I dati SILER elaborati dall’Agenzia Regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna (dati destagionalizzati) riportano, per il 2° trimestre 2018, un aumento congiunturale delle attivazioni di lavoro dipendente (+0,4% rispetto al trimestre precedente), un incremento delle cessazioni (+3,5%) e un saldo occupazionale (differenza tra numero dei rapporti attivati e cessati) positivo (+513 posizioni lavorative).

Relativamente al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio-agosto 2018, risultano autorizzate n. 755.935 ore totali, con una decisa flessione, rispetto ad analogo periodo 2017 (-66,7%); in forte calo la CIG Straordinaria (-79,3%) e quella dei principali settori (manifatturiero: -72,1%, costruzioni: -29,9%, commercio: -42,1%).

Riguardo all’andamento del credito, a giugno 2018 i prestiti bancari alle imprese risultano sostanzialmente stabili (+0,1% rispetto al medesimo periodo del 2017): aumentano i prestiti verso le imprese medio-grandi (+1,8%) ma calano quelli verso le piccole aziende (-3,6%). Riguardo ai macrosettori, aumentano i prestiti verso le imprese manifatturiere (+6,2%) mentre si riducono quelli verso le costruzioni (-1,4%) e i servizi (-0,9%). In crescita, invece, i prestiti alle famiglie (+2,3%). Le sofferenze sui prestiti totali, al primo trimestre 2018, sono state pari all’11,44% (Emilia-Romagna: 9,57%, Italia: 7,44%). Ancora elevato il ritmo di crescita delle nuove sofferenze rilevato in provincia nel secondo trimestre 2018 (+3,2%), superiore a quello regionale (+1,8%) (fonte: Banca d’Italia – Ufficio Ricerca Economica di Bologna).

Gli scenari di previsione predisposti da Prometeia e aggiornati a luglio, infine, stimano, per la provincia di Rimini, un aumento del valore aggiunto dell’1,1% per il 2018 (Emilia-Romagna +1,4%; Italia +1,2%) e dell’1,4% per il 2019 (Emilia-Romagna +1,5%; Italia +1,2%).


Il commento

In uno scenario caratterizzato dall’indebolimento degli scambi internazionali e nel quale l’economia degli Stati Uniti si rafforza rispetto a quella dell’area euro, la crescita dell’economia italiana, seppure su ritmi inferiori a quelli degli altri paesi europei, sta proseguendo. Anche il nostro territorioha dichiarato il Presidente della Camera di commercio, Fabrizio Morettista seguendo questa tendenza facendo registrare risultati in terreno positivo in settori produttivi importanti. Le esperienze di questi anni hanno dimostrato come le realtà che hanno avuto il coraggio di investire in innovazione, competenza e specializzazione hanno avuto successo. Nonostante la complessità e le incertezze del contesto, questo è quello che devono riuscire a fare sempre di più imprese e istituzioni insieme e con un progetto di futuro che deve essere il più possibile partecipato e condiviso”.