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Politica Riccione

Variante al RUE. PD provinciale: si cede ad appetiti speculativi

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 6 ago 2018 15:09 ~ ultimo agg. 15:16
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E’ firmata da Alessandro Urbinati, delegato all’Urbanistica ed ai trasporti, la nota della segretaria provinciale del Partito Democratico di Rimini, fortemente critica nei confronti della variante Rue approvata dal comune di Riccione. “Si è scelta – scrive Urbinatila obsoleta strada del motore immobiliare, che porta temporanei benefici alle casse comunali ma danni irreversibili per Riccione e per l’intera Riviera”. E ancora “questa variante al RUE che lascia tutta la gestione degli spazi liberi all’appetito speculativo di pochi e fondata sul trasferimento, con supplemento di premio, di immani volumi“. Il Pd provinciale chiede che il comune ci ripensi, lanci un concorso di idee, cerchi un confronto con forze politiche a ambientalisti.

 

La nota

Sulla recente variante al RUE del Comune di Riccione si è acceso un dibattito che ha visto fortemente contrarie tutte le forze di opposizione di Riccione, dal Partito Democratico, ai 5 stelle, a Patto Civico. Anche tutte le Associazioni ambientaliste hanno pubblicamente messo in guardia dai danni irreversibili che deriveranno dall’immane colata di cemento, non ancora pienamente quantificabile nella dimensione ma che sarà notevole, che interesserà la Perla Verde.

Ecco questo è il punto: l’immagine, la cartolina, della Perla Verde, che è un patrimonio di tutta la Riviera romagnola, rischierà di diventare un fitto agglomerato di cemento, se le aree libere in fregio al lungomare verranno riempite da volumi provenienti da zone meno pregiate di Riccione, invece di riessere riqualificate con un basso impatto edificatorio. Le amministrazioni precedenti, con grande lungimiranza, hanno tolto le auto dal lungomare, lo hanno reso pedonale e ciclabile, ricco di giardini e fontane che hanno molto migliorato la cartolina che Riccione veicola in tutto il mondo. Il secondo tassello, dopo questi grandi interventi, era quello di riqualificare, con la stessa filosofia, le aree ancora libere tra via Torino e Via Milano ed il lungomare, per rilanciare appieno l’immagine di Riccione quale Perla Verde della Riviera, a vantaggio non solo di Riccione ma di tutta la Riviera; a Riccione si poteva e si doveva continuare così.

Invece della città giardino si è scelta la obsoleta strada del motore immobiliare, che porta temporanei benefici alle casse comunali ma danni irreversibili per Riccione e per l’intera Riviera. Certo ci vogliono anche le piscine, sono necessari gli spazi comuni a basso impatto edificatorio: bene si poteva fare, ma non con questa variante al RUE che lascia tutta la gestione degli spazi liberi all’appetito speculativo di pochi e fondata sul trasferimento, con supplemento di premio, di immani volumi. Ci ripensi l’Amministrazione Comunale di Riccione. Lanci un concorso d’idee, cerchi il confronto con le altre forze politiche e con le associazioni ambientaliste; non lasci tutto nelle mani della speculazione.

Le questioni tecniche, ivi compreso il parere favorevole dei tecnici provinciali, sono un’altra questione, che comunque il Partito Democratico intende approfondire attraverso l’attività di informazione che sarà svolta dai propri consiglieri provinciali ed un sereno confronto con i tecnici della provincia. Ma al di là della conformità normativa, qui si contesta la scelta politica su quelle aree: non si devono cementificare se non si vuole che il termine Perla Verde dell’Adriatico sia solo un ricordo.