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Cattolica Cronaca

Tenta di incassare assegno rubato: smascherata grazie alla dipendente di banca

In foto: Il capitano dei carabinieri Marco Califano.
Il capitano dei carabinieri Marco Califano.
di Serena Saporito   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 2 ago 2018 13:31 ~ ultimo agg. 14:55
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In gergo si chiamano “sfilatini”, sono gli assegni rubati, che associazioni malavitose cercano poi di incassare, intestandosi le generalità delle persone a favore delle quali sono stati emessi. Uno di questi assegni sfilati, non si sa come, a un’istituto di credito che lo aveva emesso per un’agenzia di assicurazioni a seguito di un sinistro stradale, è finito nelle mani di una impiegata di banca di Cattolica.

Di fronte a lei un paio di giorni fa si è presentata una donna, che chiedeva di aprire un conto corrente nella filiale, in via Toscana, esibendo un documento di identità che all’impiegata è risultato però sospetto. Stando al documento, la donna doveva essere nata nel 1992, ma il suo aspetto fisico non corrispondeva a quello di una 26enne. Di qui la segnalazione del fatto da parte dell’impiegata ai carabinieri. Quando il giorno dopo la donna si è presentata nuovamente nella filiale, per aprire il conto e versarci sopra un assegno da 4mila euro, a bloccarla nel suo intento ci hanno pensato i carabinieri, appostati fuori dalla filiale con una pattuglia in borghese e insospettiti anche dalla presenza, fuori, di un uomo che aveva accompagnato la donna e si era fermato ad aspettarla.

I militari sono intervenuti e hanno bloccato entrambi. L’assegno è risultato rubato e il documento presentato dalla donna falso: la carta di identità era stata ricreata ad hoc, con riportati tutti i dati della 26enne cui era indirizzato l’assegno. Modificata, rispetto ai dati reali, sola la località di residenza: cambiata da Acireale in San Clemente (per rendere più credibile la necessità di aprire un conto in quella banca).

La donna, una 33enne, e il complice 47enne, entrambi residenti nel napoletano e con precedenti penali, sono finiti in manette con l’accusa di truffa, sostituzione di persona, possesso e spendita di documenti falsi. ora le indagini proseguono, l’ipotesi degli inquirenti è che possano fare parte di una organizzazione, che porta avanti questo tipo di truffe in tutta Italia. Indagini in corso anche per stabilire attraverso quale canale siano entrati in possesso dell’assegno.

L’intervista al comandante dei carabinieri della compagnia di Riccione.

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