Indietro
menu
Politica Rimini

Passerella Ponte di Tiberio. Renzi: sbarramento pericoloso

In foto: la passerella
la passerella
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 7 ago 2018 17:13
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

“La “passerella galleggiante” un ostacolo alla circolazione delle acque e senza rispetto per il paesaggio e per il Ponte di Tiberio”. Continua la battaglia del consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi contro le opere nell’area del Ponte di Tiberio. La passerella, che il comune aveva detto sarebbe stata inaugurata il 21 luglio, al momento si trova parallelamente alla banchina di sinistra “perchè – spiega Renzi – non ha ancora superato i necessari collaudi, come ha risposto l’Assessore Sadegholvaad alla mia interrogazione consigliare di giovedi scorso.

Per il consigliere si tratta di  “un pericoloso “sbarramento” al deflusso delle piene del fiume Marecchia che secondo gli studi idraulici registrano i massimi incrementi di livello proprio nel bacino del Ponte di Tiberio dove si è registrato un sovralzo di m.2,7 sul livello medio mare e perciò obbliga ad una attenta vigilanza e ad una serie di “ manovre” in condizioni meteo avverse”.

Renzi ricorda “che Il problema della sicurezza idraulica, sottolineato dalla Prefettura, aveva costretto l’Amministrazione Comunale a smantellare nel 2009 la preesistente “diga mobile” dell’arch. Viganò, un’opera fallimentare costata una decina di miliardi di lire, non funzionante , che non aveva superato i collaudi, e che perfino aveva visto la Sentenza di condanna della Procura Regionale della Corte dei Conti”.

Da 20 anni il consigliere propone il ripristino di un flusso d’acqua dal Deviatore del Marecchia che consentirebbe il ricambio idrico.

“Come la ex “diga mobile” la passerella galleggiante è inutile, poco rispettosa della vicinanza del Ponte di Tiberio, snatura l’ambiente, la visuale del paesaggio e del contesto storico. Era più proficuo utilizzare i soldi pubblici spesi per rialzare e riqualificare le banchine allagate da decenni e degradate e restaurare le mura storiche del Porto Canale“.