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Economia Rimini

IEG. La quotazione in borsa approvata in Consiglio Comunale

In foto: la fiera di Rimini
la fiera di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 3 ago 2018 15:14 ~ ultimo agg. 4 ago 12:26
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Con 19 voti favorevoli, cinque contrari e tre astenuti ieri sera il Consiglio Comunale di Rimini ha approvato la delibera per la quotazione in Borsa di Italian Exhibition Group, partecipata indiretta del Comune. Previsto un aumento di capitale tramite OPS (offerta pubblica di sottoscrizione) e tramite OPV (offerta pubblica di vendita).  Saranno messe in vendita parte delle azioni di Rimini Congressi, che oggi detiene circa il 65% delle quote di Ieg e che nell’assetto futuro dovrebbe attestarsi in una forbice tra il 33 e il 41%.

Dai banchi dell’opposizione nella seduta di ieri si sono levate perplessità sull’operazione. A partire da Camporesi di Obiettivo Civico, storico oppositore della gestione dell’operazione palas: “E’ già stato ricordato più volte in questa Consiglio: il Piano Industriale per il Palacongressi è stato completamente sbagliato. Questo fatto ha comportato la creazione di un debito tale per cui oggi è necessario vendere azioni e perdere la maggioranza del pacchetto azionario del Gruppo Fieristico Congressuale”.

Ma in diversi hanno sottolineato possibili rischi derivanti dalla riduzione del peso societario. Ci sono tre clausole di salvaguardia appositamente studiate per la tutela del pubblico a partire dal voto maggiorato, ha risposto il sindaco. Il percorso avviato potrebbe permettere di compiere l’operazione nel segmento STAR nella finestra di novembre ma si valuteranno le condizioni del mercato.

L’operazione ha lo scopo di ridurre il debito ma anche, ha ribadito il sindaco, di sostenere gli investimenti per le manifestazioni e per l’accessibilità al quartiere. Un tema sul quale si lavora in diverse direzioni: il potenziamento ferroviario nella tratta Santarcangelo-Fiera-Rimini, il tratto di Metromare stazione-fiera lungo l’asse urbano via Emilia-Celle con filobus elettrico su sede dedicata; il miglioramento dei collegamenti stradali con l’ipotesi di un nuovo casello A14 a servizio della fiera ma anche il collegamento alle reti ciclopedonali.

Quanto al tema ricorrente del polo delle fiere emiliano-romagnole, Gnassi spiega che “Dove ci sono opportunità è giusto andare a coglierle. La Fiera di Rimini, quella di Bologna e quella di Parma, si collocherebbero insieme tra i primi tre player europei. Il mercato è aperto, plurale, dinamico. Al centro ci devono essere i progetti industriali di crescita”.

Tra le preoccupazioni, quella di Gennaro Mauro del Movimento per la Sovranità che parla del rischio del “trasferimento nel prossimo futuro del controllo della società a soggetti estranei alla realtà riminese. Che lo si faccia in fretta e furia, senza una seria e approfondita riflessione, è ancora più grave”.