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Nazionale Regione

Vaccini, basta autocertificazione. Società Pediatria: vaccinare è gesto responsabile

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 5 lug 2018 17:59 ~ ultimo agg. 6 lug 10:46
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Non sarà necessario presentare entro il 10 luglio, come prevedeva la legge sull’obbligo vaccinale, la certificazione ufficiale dell’Ausl che comprovi l’avvenuta vaccinazione. Questa la novità annunciate oggi dai ministri della salute e dell’istruzione, Giulia Grillo e Marco Bussetti. Per i minori da 6 a 16 anni resta valida la documentazione presentata per lo scorso anno scolastico (se il bambino non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami) mentre quelli da 0 a 6 anni basta una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione (o di prenotazione dell’appuntamento) che sarà valida per un anno. La scadenza resta il 10 luglio, ma non sarà perentoria e, per verificare dichiarazioni false, saranno fatti controlli campione. La maggioranza sta anche lavorando ad una proposta di legge ad hoc sui vaccini.

Ci auguriamo – commentano alcuni esponenti del Pd regionale tra i quali la riminese Nadia Rossi – che vi siano chiari riferimenti, procedure e controlli per sanzionare chi eventualmente dovesse dichiarare il falso. Prendiamo atto – proseguono – della volontà di “sburocratizzare” e semplificare l’obbligo documentale, ma ci auguriamo che non sia un escamotage per azzerare l’obbligo vaccinale.

Vaccinare è un gesto di responsabilità nei confronti dei bambini e della società” scrivono in una nota congiunta i presidenti regionali della Società Italiana di Pediatria e della Società Italiana di Neonatologia, Giacomo Biasucci e Gina Ancora, ricordando che in Emilia Romagna dopo l’introduzione della vaccinazione obbligatoria per l’iscrizione a nidi e materne la copertura la copertura vaccinale è tornata a salire oltre la soglia di sicurezza del 95%. Richiamando quanto sancito dall’Oms, i due presidenti ricordano che i vaccini sono sicuri ed efficaci, prevengono malattie mortali e immunizzano meglio delle infezioni naturali senza danni sul sistema immunitario. Se si riducesse, dicono, il tasso vaccinale le malattie riemergeranno come già accaduto in altri Paesi. “Pensiamo ai bimbi che non possono essere vaccinati – ricordano – se non garantiamo loro la cosiddetta immunità di gregge possono andare incontro a conseguenze gravissime se non fatali”.


Comunicato stampa sezioni regionali Società Italiana di Pediatria e Società Italiana di Neonatologia in tema di vaccini

Tendiamo sempre a pensare che se non vacciniamo i nostri figli ce ne assumiamo la responsabilità, e finisce lì. Ma non é così: pensiamo ai bimbi che non possono essere vaccinati perché immunodepressi o per qualsiasi altra reale controindicazione assoluta. Se non garantiamo loro la cosiddetta immunità di gregge possono andare incontro a conseguenze gravissime se non fatali. Vaccinare è un gesto di responsabilità per se stessi ed anche nei confronti del prossimo”“
In Emilia-Romagna, dopo l’introduzione della vaccinazione obbligatoria per l’iscrizione ai nidi e alle materne, la copertura di bambini vaccinati è risalita per molte fasce d’età oltre la soglia di sicurezza del 95% indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità, dopo essere scesa costantemente negli ultimi anni.«Vaccinare è un gesto di responsabilità nei confronti dei bambini e della società»
Questo mette al sicuro tutti i bambini, a partire da quelli più deboli ed esposti perché colpiti da gravi patologie: bambini che altrimenti sarebbero costretti a rimanere in casa e a non frequentare luoghi e spazi pubblici per non rischiare.
Desideriamo ricordare quanto ha ribadito ancora recentemente l’OMS, vale a dire che i vaccini sono sicuri ed efficaci perché rigorosamente testati prima di essere autorizzati per l’uso, regolarmente valutati e monitorati; prevengono malattie mortali come difterite, parotite, morbillo, pertosse; immunizzano meglio delle infezioni naturali ma sono meno rischiosi; i vaccini combinati, poi, sono sicuri e producono effetti benefici senza danni sul sistema immunitario dei bambini, riducendone il disagio; infine se si riduce il tasso vaccinale le malattie riemergeranno come già accaduto in precedenza in altri Paesi.
Quanto alle scuole, in tutta la Regione la campagna di coperture vaccinali divenute obbligatorie è stata avviata e portata avanti dalle Aziende Sanitarie in collaborazione con le autorità scolastiche.
La nostra sensazione come pediatri è che i genitori abbiano ben compreso l’importanza della vaccinazione con grande senso di responsabilità e che il trend positivo di copertura evidenziato nell’ultimo anno continui a migliorare.
Giacomo Biasucci Presidente Regionale della Società Italiana di Pediatria
Gina Ancora Presidente Regionale della Società Italiana di Neonatologia


I Consiglieri del Gruppo PD

Apprendiamo della volontà dei Ministeri della Salute e Istruzione di voler emanare una circolare per le iscrizioni al prossimo anno scolastico ove si preveda la semplice autocertificazione in carico alle singole famiglie delle vaccinazioni sostenute dai bambini. Ci auguriamo che nella stessa circolare vi siano chiari riferimenti, procedure e controlli per disciplinare e sanzionare chi eventualmente dovesse dichiarare il falso. Prendiamo atto della volontà di “sburocratizzare” e semplificare l’obbligo documentale attualmente previsto, ma ci auguriamo che nessun passo indietro venga posto in essere dal punto di vista della salute preventiva. Se ciò accadesse, se questo provvedimento si rivelasse solo ed unicamente un escamotage per azzerare l’obbligo vaccinale previsto dall’attuale Legge Lorenzin, troveremmo questa iniziativa del tutto irricevibile e non mancheremo di esplicitare la nostra contrarietà in ogni sede.

L’autocertificazione può essere accettata quale strumento di semplificazione solo ed unicamente se rispetta il superiore principio di tutela della salute pubblica. Vogliamo evitare che il pur legittimo desiderio di semplificare l’obbligo documentale si compia sulla pelle dei nostri figli, ignorando i più elementari principi di responsabilità. Le vaccinazioni obbligatorie tutelano non solo la salute dei bambini sani, ma anche e soprattutto quella dei loro compagni immunodepressi, che non possono essere vaccinati per ragioni di salute.