Indietro
menu
Nazionale Politica

Radicali su Bolkestein: unica via è indire immediatamente i bandi di gara

In foto: La spiaggia
La spiaggia
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
dom 15 lug 2018 16:19
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Non vi è via italiana, né terza via: l’unica via è quella che i Comuni delle località balneari indicano immediatamente bandi di gara che presentino i requisiti di imparzialità, trasparenza, pubblicità e non prevedano premi ai concessionari uscenti per l’assegnazione delle concessioni balneari. Lo dice Ivan Innocenti dell’associazione Radicale Piero Capone in merito alla vicenda della direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali.  L’Avvocato Maria Laura Turco, per conto del Partito Radicale, ha presentato un ricorso per procedura di infrazione alla Commissione Europea ritenendo che “la strada che l’attuale governo, accogliendo la risoluzione del Senato presentata dall’onorevole Maurizio Gasparri, ha annunciato di voler intraprendere, conduce dritti dritti all’apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, infrazione che a pagare saranno gli Italiani“. Innocenti cita po la risposta della commissaria europea Bieńkowska alle interrogazioni di europarlamentari Pd e Lega nella quale si conferma che “le concessioni balneari sono autorizzazioni ai sensi della direttiva 2006/123/CE, dal momento che esse comportano un’autorizzazione a esercitare un’attività economica in un’area demaniale. Esse rientrano quindi nell’ambito delle disposizioni pertinenti del diritto dell’UE, compreso l’articolo 12 della direttiva Bolkestein, qualora la scarsità della risorsa in questione nel territorio comunale interessato sia accertata e, in ogni caso, compreso l’articolo 49 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, qualora esista un interesse transfrontaliero certo“.

Le cose da fare – conclude Innocenti – sono già chiare e le sentenze lo dimostrano. L’incertezza è degli amministratori che hanno già gli strumenti per agire ma non intendono farlo coltivando un equivoco che non c’è“.