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Attualità Rimini

Progetto microaree, dibattito ancora acceso. Gnassi: per Sinti è l'ultima chance

In foto: un esempio di modulo abitativo (dalle slide)
un esempio di modulo abitativo (dalle slide)
di Redazione   
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gio 26 lug 2018 14:07 ~ ultimo agg. 27 lug 12:56
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Ieri sera si è svolta, questa volta con una nutrita partecipazione, la seconda assemblea promossa dall’Amministrazione Comunale di Rimini sul progetto delle microaree alla sala di quartiere del Villaggio Primo Maggio. C’erano il vicesindaco Lisi e l’assessore Sadegholvaad, oltre a diversi consiglieri di maggioranza e opposizione.

Ora, ricorda l’Amministrazione Comunale in merito all’avanzamento del procedimento amministrativo, sono in corso le analisi tecniche per valutare l’accoglimento o la controdeduzione alle 22 osservazioni al programma presentate entro i 45 giorni di pubblicazione dalla delibera, previsti dal procedimento. E’ stato inviato il rapporto ambientale preliminare alla Regione per il parere di competenza e una volta acquisito il parere e completata la fase istruttoria delle osservazioni, verrà predisposta la delibera da sottoporre al consiglio comunale, previo parere della competente commissione consiliare.

Sul tema interviene oggi con una nota il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi: “Al di là di questo, devo osservare che nel dibattito, svoltosi anche tra le forze politiche, mentre tutti si dicono d’accordo per superare il campo di via Islanda, l’unica proposta concreta e praticabile è quella rappresentata nel programma approvato dalla giunta comunale. E questo non in virtù di un auto giudizio, ma seguendo alla lettera quanto disposto dalla Ue, dall’Italia, dalla Regione e financo dal patto di Governo dell’esecutivo oggi in carica, e cioè superare la logica dei campi nomadi per arrivare a una auspicata integrazione delle popolazioni ivi residenti. Tutti individuano nella logica del campo il vulnus intorno a cui si crea ghettizzazione e, in alcuni casi, anche illegalità da una parte. Dall’altra  di converso viene impedita l’integrazione e dove serve la repressione dell’illegalità e dei comportamenti devianti. Scardinare questa logica è la sola possibilità per avviare un vero percorso di integrazione e di legalità.

Per questo, ad esempio, abbiamo accettato di passare dalle tre microaree ai nuclei mono familiari. Quest’ultimi rappresentano sicuramente un’opportunità per la popolazione Sinti di migliorare le loro condizioni di vita, oggi del tutto precarie in via Islanda. Dall’altra parte però deve essere chiaro che il programma rappresenta davvero un’ultima chance per gli stessi, per un percorso di integrazione che sì accompagneremo ma anche rigorosamente vigileremo sul suo pieno rispetto. A quello che consideriamo un diritto devono corrispondere dei doveri. A questo serve il contratto che stipuleremo con i capifamiglia delle singole microaree. Il legame tra diritti e doveri è inscindibile: se non si rispettano i doveri decadono i diritti. Ed è proprio per questo che rimarco con determinazione come questa debba essere considerata un’opportunità che, se non colta, non avrà altre puntate. Almeno da questa amministrazione comunale

Non mi sorprende più di tanto la ritrosia dei cittadini. L’unica immagine che hanno avuto davanti sinora, e da decenni, è solo quella della vergogna di via Islanda. E’ proprio questo che noi vogliamo superare. Infine mi permetto di dire questo: anche in considerazione del clima nazionale su questa e altre questioni, spesso ho colto un clima più teso alla ricerca di capri espiatori sui quali caricare ogni altro problema. Stiamo parlando di 32 persone su una popolazione residente di 150 mila. Sono convinto che se affrontiamo questo problema dandogli la giusta dimensione, approderemo a quella positiva soluzione di cui il primo beneficiario sarà la comunità di Rimini intera. Quando si governa un Paese una Regione, una Città, non basta aizzare le folle, fare proclami. Infuocare temi e problemi per cavalcare paure. Chi governa o amministra deve operare, agire su temi e problemi nell’ambito delle norme che ha a disposizione. Il resto sono chiacchiere.”

Il consigliere della Lega Matteo Zoccarato, sottolineando l’assenza del sindaco anche all’assemblea di ieri sera, accusa gli assessori chiamati “A fare da ariete” di avere contribuito con il loro atteggiamento “ad esasperare i toni della serata”. “In termini di contenuti questo dibattito non ha aggiunto nulla di nuovo alla discussione. A fronte delle giuste perplessità avanzate dai riminesi presenti in sala, il silenzio dell’Amministrazione è stato assordante con il risultato che al termine della serata i cittadini se sono andati più inferociti di prima. Questo è il prodotto di due anni di bugie e sotterfugi. Questi sono i risultati conseguiti da un’Amministrazione che sulla carta ha fatto finta di coinvolgere la città nel superamento dell’emergenza del campo di via islanda ma che poi, a conti fatti, ha tirato dritto annichilendo le opposizioni”.

All’assemblea di ieri sera ha partecipato anche Matteo Drudi, operatore della Papa Giovanni XXIII, che parla di un clima di pregiudizio e stereotipo: “Nella sala di Via Bidente si sono spese parole nei confronti delle persone appartenenti alle famiglie Sinti, parole pesanti, offensive, ingiuste”. Se il clima nell’assemblea è stato ostico al confronto, alla fine c’è stato un dialogo con alcuni cittadini dei comitati: “è emerso – spiega Drudi – che le principali preoccupazioni – celate dietro aspetti concreti come la contrarietà al tipo di soluzione abitativa (esempio: no alle micro aree, si agli appartamenti) – di fatto sono figlie della paura. E la paura nasce dal mancato confronto, dalla non conoscenza dell’altro e della sua cultura, dal timore di dovere rinunciare alla nostra identità di italiani.  E’ faticoso proiettarsi in un prossimo futuro diverso dall’attuale, ma non rinuncio a sperare che sia possibile una convivenza con meno paure in una società sempre più multi-culturale. NOI e LORO dal punto di vista culturale è un dato di fatto, NOI e LORO dal punto di vista sociale e umano non può e non deve esistere. Chi vuole abbattere questa umana differenza in NOI e LORO ha ora un’occasione per farlo anche a Rimini”.