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Economia Provincia

In provincia Tari da record. Confcommercio: imprese pagano l'ingiusto

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 25 lug 2018 16:12 ~ ultimo agg. 19:16
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Le imprese riminesi continuano a pagare “l’ingiusto”. Lo dice Confcommercio proponendo un’analisi sull’ammontare della TARI sui rifiuti attraverso il nuovo portale www.osservatoriotasselocali.it creato dall’associazione a livello nazionale. I dati presi in esame sono quelli 2016. A livello assoluto, spiega Confcommercio, emerge che la tassa sui rifiuti continua a crescere, nonostante una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti, e con notevoli divari di costo tra medesime categorie economiche.
In provincia di Rimini, tenendo conto delle aliquote medie Tari euro/metro quadro, le categorie l’associazione stila una sorta di classifica delle categorie più sofferenti. In testa ci sono “ristoranti trattorie, osterie, pizzerie e pub” che pagano 21,75 euro al metro quadro contro una media regionale di 15,92 e nazionale di 13,72, poi ci sono gli alberghi con ristorazione (8,33 euro contro i 5,54 della Regione e i 4,73 nazionali), gli alberghi senza ristorazione (6,07 euro a fronte dei 3,86 dell’Emilia Romagna e dei 3,64 italiani), i “bar, caffè, pasticcerie” (16,13 euro contro 12,61 e 10,68), il commercio di abbigliamento al dettaglio (6,29 euro contro una media regionale di 4,70 e nazionale di 4,09), gli autosaloni (2,69 rispetto ad 1,95 e 1,96 euro) e i distributori di carburante e campeggi (4,75 euro al metro quadro a fronte dei 2,76 dell’Emilia Romagna e i 2,96 dell’Italia. Numeri alla mano, evidenzia la Confcommercio, Rimini si pone per buona parte delle categorie come provincia più cara, o comunque tra le più care d’Italia.
Ampliando i dati a livello nazionale, emerge come in 7 anni la Tari sia aumentata del 70% raggiungendo i 9,3 miliardi di euro mentre nello stesso periodo la raccolta differenziata è passata dal 31,7% al 52,5%.
Confcommercio chiede allora una urgente e profonda revisione dell’intero sistema che rispetti il principio europeo “chi inquina paga” e che tenga conto di specifiche esenzioni/agevolazioni per le attività stagionali e per le aree scoperte operative.

Da anni a livello territoriale stiamo cercando di sensibilizzare le amministrazioni locali rispetto alle difficoltà create alle imprese dalla fredda applicazione di parametri e coefficienti, che porta ad un eccessivo peso legato a questa tassa – spiega il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino. Una battaglia lunga, di cui questi dati confermano una volta di più l’esigenza, ma che nel tempo ci ha visto ottenere anche alcuni risultati. Non ultimo l’avere aperto un dialogo costruttivo sia con le amministrazioni sia, dopo una serie di incontri e confronti, anche con il gestore, come ad esempio l’attivazione di un canale diretto esclusivamente dedicato alle imprese turistiche”.