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Provincia Rimini Social

I Get a Rimini: stare insieme, si può!

di Silvia Sanchini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 17 lug 2018 12:11 ~ ultimo agg. 12:18
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450 bambini e ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori. 36 educatori. Sono numeri importanti quelli dei 12 Get (Gruppi Educativi Territoriali) presenti nel territorio della provincia di Rimini grazie al lavoro della cooperativa sociale Il Millepiedi di Rimini, in stretta sinergia con l’Ausl della Romagna e 8 comuni: Rimini, Morciano, Misano, Riccione, Montescudo, Poggio Torriana, Santarcangelo e Verucchio.

Un servizio di educativa territoriale nato con l’obiettivo di offrire ai bambini e ai ragazzi sostegno scolastico, integrazione nel territorio, occasioni di socializzazione, una proposta di amicizia significativa. In collaborazione con le scuole e le famiglie.

Come ogni anno, lo scorso 16 maggio, i 12 gruppi si sono ritrovati tutti insieme per fare festa al parco Marecchia e salutarsi in vista della pausa estiva. Le loro attività riprenderanno infatti a settembre, con l’inizio dell’anno scolastico. Presente all’evento anche l’assessore alla scuola del Comune di Rimini Mattia Morolli.

Ci racconta qualcosa di più di questa esperienza Debora Natili, coordinatrice Area Minori della cooperativa.

Come funzionano i Get e chi coinvolgono?

I Get nascono nel 1994 grazie alla collaborazione con l’Agesci e l’Azienda USL di Rimini, inizialmente a Viserba Sacramora e a Sant’Aquilina. Sono stati uno dei primi servizi della cooperativa e sono un’esperienza unica anche a livello regionale. Negli anni successivi il progetto si è esteso in altre zone. L’intuizione dei Get porta con sé una grande novità e rompe di fatto una abitudine costituita: quella dell’intervento esclusivamente rivolto al sostegno scolastico ed effettuato al domicilio del minore, per aprirsi all’intervento realizzato ad un gruppo di ragazzi improntato alla socializzazione, alla acquisizione di regole, in rapporto con le famiglie e il territorio. Oggi i Get coinvolgono più di 450 bambini e ragazzi: un terzo accede al servizio liberamente, un terzo è segnalato dalla Tutela minori e un terzo dalla Neuropsichiatria infantile.

Quali sono i punti di forza di questa esperienza?

Il Get è un’esperienza che funziona perché ha saputo negli anni leggere i bisogni del territorio. Nel contesto di oggi sono pochi i luoghi di aggregazione informale per bambini e ragazzi accessibili a tutti. I Get ci dimostrano che la convivenza tra persone diverse è non solo possibile, ma bella, perché in questi gruppi trovano spazio persone di ceto sociale, provenienza, condizioni di vita molto diverse tra loro. Ci sono ragazzi stranieri e non, persone con disabilità, provenienti da famiglie con difficoltà o meno. Li vedi giocare insieme, come nella festa di fine anno, e non riesci a distinguerli. I Get sono un gruppo dove le differenze si annullano e dove è possibile trasmettere insegnamenti e regole anche divertendosi. Questo grazie ai nostri eccezionali educatori che, alcuni anche dopo tanti anni di lavoro, hanno lo stesso entusiasmo del primo giorno. Noi non pensiamo solo a delle singole attività da fare, ma partiamo dal gruppo e costruiamo insieme ai bambini e ai ragazzi un percorso comune. Uno strumento molto utile è, ad esempio, l’assemblea del venerdì o l’uso del “cerchio”. Crediamo inoltre nel valore della “peer education”: il messaggio trasmesso attraverso i coetanei è molto più forte e efficace.

Quali attività in particolare sono stata realizzate quest’anno?

Il tema scelto per quest’anno scolastico è stato quello del tempo in varie declinazioni: comunicare, ascoltare, giocare, relazione, cambiamento. Ogni Get ha realizzato diverse attività in base alle singole esigenze del gruppo. Ci sono poi stati momenti comuni come i tornei di calcio, dodgeball e roverino, la caccia al tesoro, una mostra fotografica e la festa finale. E poi un’occasione speciale: 20 ragazzi dei Get hanno potuto incontrare il loro idolo, Lorenzo Jovanotti. Lorenzo con noi non è stato solo gentile o educato…è stato mitico! Insomma, un anno da incorniciare che si inserisce nel contesto di un’altra bella festa: i 30 anni della cooperativa Il Millepiedi a Rimini. Per me è una grande emozione: i Get sono il servizio in cui credo di più e ogni anno i ragazzi e gli educatori mi sorprendono. Questi bambini e questi ragazzi sono talmente abituati a stare insieme che anche a scuola non saranno mai discriminanti, perché nel nostro contesto hanno imparato ad accettarsi reciprocamente. È questo l’insegnamento più bello che credo custodiranno anche nel loro futuro.