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Dure critiche da ADL Cobas e Casa Madiba all'accordo sul canone calmierato

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 22 lug 2018 18:40 ~ ultimo agg. 23 lug 10:51
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Adl Cobas Emilia Romagna e Casa Madiba commentano il nuovo accordo sul canone calmierato dell’amministrazione Comunale.

Tante le criticità, secondo le due associazioni, che notano come “forse per la prima volta dal 2011,  l’Assessorato alle Politiche Abitative è riuscito a far sedere ad un tavolo di confronto le organizzazioni dei proprietari edili”.

Secondo le associazioni, tra i vari problemi “si riduce la possibilità di scelta per chi ha ridotte possibilità economiche: se sei povero/a o ti accontenti degli alloggi fatiscenti o con grossi consumi energetici dovrai scegliere tra pagare l’affitto di un alloggio dignitoso o fare la spesa o pagare le utenze.

“Sulla conformità e le condizioni in cui vengono affittati gli alloggi ci sarebbe da aprire poi una parentesi non piccola. Tre quarti delle persone che si sono rivolte allo Sportello per il Diritto all’Abitare dell’ADL Cobas in questi anni perché sotto sfratto vivevano in alloggi non a norma, ricavati da ex cantine o garage. Mancavano le altezze minime previste dalla legge e il numero delle finestre era insufficiente. Nella stragrande maggioranza si è trattato inoltre di alloggi insalubri, con presenza di muffe, umidità, affittati senza il rispetto da parte dei proprietari dei punti menzionati nel contratto di locazione, sfruttando da parte di questi ultimi lo scarso budget disponibile dei futuri locatari”.

“Accogliamo invece positivamente i dati emersi nell’ultimo Rapporto ISPRA 2018, dove Rimini ha ridotto nell’ultimo biennio il consumo di suolo (la seconda in Regione con le percentuali più basse), evitando nuova cementificazione in una provincia che comunque – vale la pena ricordarcelo – è pur sempre quella con la più alta percentuale in Regione di consumo del territorio: 13,7 per cento, ovvero 118 km2 e 351 mq a testa”.

 

L’associazione prosegue con l’attività dello Sportello Per il Diritto all’Abitare per la Campagna “Una Casa per tutti” (per contatti 349 9745299), “con l’intento non solo di capire quanto questo fenomeno sia diffuso e radicato nella nostra città ma anche con l’obiettivo di mettere in contatto e in attivazione quella parte solidale della città, quella che non si piega alla paura e non rimane indifferente a questo stato di cose”.