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Attualità Rimini

Beat Village. Le nuove repliche di Dolorati: sono parte lesa, querelo Al Bano

In foto: i fan senza concerto
i fan senza concerto
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 28 lug 2018 19:36 ~ ultimo agg. 30 lug 14:42
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L’organizzatore Willer Dolorati torna oggi sui fatti che hanno portato alla chiusura del suo Beat Village e in particolare sull’annullamento del concerto di Al Bano e Romina. “Mi ritengo parte lesa – spiega – e presenterò querela per diffamazione nei confronti di Al Bano e richiesta di risarcimento per i danni materiali e morali subiti, accusandomi di averlo truffato senza che questo sia mai avvenuto”. Dolorati ricorda che, oltre a lui e al suo staff, l’annullamento del concerto ha causato danni “ai fans che sono arrivati da tutta Italia per assistere, persone anziane, disabili tenute per ore sotto al sole per poi annullare l’evento quando tutto era pronto solo alle ore 19”. L’organizzatore ripercorre poi il giorno del concerto e spiega che agli artisti era stato spiegato che la liquidità di cassa non permetteva il pagamento dell’intero corrispettivo di 95 mila euro in anticipo. Secondo Dolorati, Al Bano e Romina e il loro manager avrebbero però accettato una soluzione alternativa legata agli incassi online e di botteghino: tutto, ribadisce Dolorati, sarebbe andato agli artisti. “Alle 16 del 26 luglio – si legge in una nota – per trasparenza e correttezza da parte nostra, chiediamo ad Al Bano il consenso per aprire il botteghino e di mandarci una sua persona a supervisionare gli incassi (visto che li avrebbe dovuti percepire interamente lui), e così fu mandato il suo segretario“. Poi alle 19 il dietro front con la chiamata di Al Bano che annunciava l’annullamento del concerto. Dolorati contesta le cause addotte dal cantante definendole “pretestuose e offensive“.

Dolorati torna poi a puntare il dito sulle istituzioni, accusate di indifferenza, sulla stampa locale e sul socio che non avrebbe rispettato l’impegno economico nei confronti della società (ma che a sua volta ha parlato in questi giorni di situazioni inaccettabili che lo hanno spinto a lasciare il progetto). Sarebbero solo queste, secondo Dolorati, le motivazioni del fallimento del progetto Beat Village.

In un successivo comunicato trasmesso domenica 29 luglio, Dolorati ribadisce: “La trappola l’ha subita la Dock Production LTD e Willer Dolorati allorquando poco prima delle 19 riceveva la telefonata di Al Bano che ordinava di “chiudere tutto, non si fa nulla”. “Alla certezza dell’annullamento del concerto avuta a seguito della conferenza stampa che nel frattempo stavano facendo gli artisti al Grand Hotel, eravamo costretti a chiudere il botteghino ed ad allontanare il personale dallo stesso per evitare il linciaggio da parte dei fans paganti ed all’oscuro della vicenda”. E ce n’è anche per l’Amministrazione Comunale: “Per la forza del progetto e per le garanzie di serietà e professionalità dell’organizzazione e in particolare di Willer Dolorati ha fatto si che il Comune di Rimini concedesse il patrocinio a titolo gratuito all’evento, poi revocato precipitosamente dall’assessore che ha rilasciato dichiarazioni inappropriate senza conoscere i fatti e che ha parlato di danni, francamente inesistenti”.
Quanto al “presunto debito con la SIAE in realtà è un semplice ritardo ( 5 giorni) nel pagamento di poche centinaia di euro che non pregiudicava assolutamente la possibilità di esibirsi”.