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Attualità Riccione

Associazioni ambientaliste di Riccione: sospendere la variante al RUE

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 26 lug 2018 19:16 ~ ultimo agg. 27 lug 00:27
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A Riccione le associazioni ambientaliste esprimono, con un documento congiunto, totale contrarietà alla Variante al RUE chiedendone anche la sospensione. Una variante arrivata senza i necessari confronti e che, per le associazioni, darà il via libera a nuove colate di cemento. Le associazioni chiedono anche confereme sulle autorizzazioni idrogeologiche. A firmare il documento sono: Ambiente & Salute Riccione – Fondazione Cetacea Riccione- Italia Nostra Rimini – Legambiente Valmarecchia- Rigas acquisti solidali – W.W.F Rimini


L’intervento delle associazioni:

In merito all’approvazione della Variante Rue per la zona mare di Riccione, avvenuta pochi giorni fa in Consiglio Comunale, esprimiamo la nostra totale contrarietà e preoccupazione considerata la colata di cemento prevista ed incentivata. Privi di qualsiasi forma di consultazione da parte dell’Amministrazione Tosi, nonostante gli articoli 8 e 34 della Legge Regionale 20/2000, nonché l’art. 50 dello Statuto comunale la prevedano, siamo rimasti obbligatoriamente estranei al processo partecipativo necessario all’Ente pubblico per poter adottare questo strumento urbanistico. Per questo motivo chiediamo la sospensione della Variante e la riapertura del procedimento. Il provvedimento – ricordiamo- autorizza la realizzazione di nuovi edifici (alberghi e/o appartamenti) in decine di aree attualmente non utilizzate sulla prima linea del Lungomare di Riccione, attraverso notevoli incentivi e trasferimenti in cubatura, di varia entità. Una scelta politica – leggiamo- fatta in nome della riqualificazione e “modernità” dell’offerta turistica riccionese, ancora però incentrata sugli errori urbanistici del passato, ossia sulla quantità degli spazi in cemento fruibili dai turisti più che sulla qualità e sostenibilità di quelli esistenti. Poco conta per il Sindaco Tosi- da quel che leggiamo- se al “muro” esistente di hotel in prima linea se ne aggiungeranno altri facendo del Lungomare un’unica elevata barriera di mattoni a danno della tutela del Paesaggio naturale, del consumo di suolo, della sicurezza idrogeologica condizionata dai cambiamenti climatici in atto. Anche la recente Legge Regionale 24/2017 – a cui l’Amministrazione Tosi dice di essersi allineata- sottolinea all’art.1 l’importanza del contenimento del consumo di suolo “in funzione della prevenzione e della mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico e delle strategie di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici”.

Vorremmo pertanto conoscere in che modo tale “prevenzione” verrà attuata con questa inaspettata nuova colata di cemento davanti al mare e come fanno a giustificare l’assenza di una nuova VALSAT affermando che: “Si può pertanto affermare che la variante oggi proposta apporta modifiche esclusivamente alle norme regolamentari, senza apportare modifiche significative al dimensionamento generale dello strumento urbanistico” Com’è possibile per l’Amministrazione Tosi essere in linea con la riduzione di consumo di suolo, quando vengono trasferite cubature dalle zone periferiche, per realizzare parcheggi, e nelle zone di pregio vengono date premialità che possono occupare suolo vergine. Con la realizzazione o la ristrutturazione (con aumenti di cubature) si rischia di mettere in crisi il delicato sistema di falda, che ha già avuto diverse problematiche con la realizzazione del parcheggio in continuità della zona mare di Riccione. Le residuali zone verdi lungo la zona mare di Riccione, sono utili -prima di tutto – a mantenere la parvenza di “Perla Verde”, ma soprattutto sono aree che permettono di limitare le isole di calore. Dal punto di vista paesaggistico, poi, la Variante è scandalosa! Provate ad uscire in barca da Riccione e, a due chilometri, guardate verso riva: tutto il verde che vedete sparirebbe, annegato in palazzoni e cemento. Non si può peggiorare la situazione accumulando errore su errore urbanistico!

Infine, corre l’obbligo ricordare all’Amministrazione Tosi che i più recenti studi scientifici (vedi Rapporto Ambiente Enea luglio2018 e Rapporto Ispra 2018) parlano di rischio inondazioni e pericolosità idrogeologica per le città di costa, comprese quelle della Romagna.

Chiediamo pertanto se sono state ottenute dall’Amministrazione Tosi tutte le autorizzazioni regionali riguardanti la sicurezza idrogeologica per la zona a mare oggetto di nuova edificazione, nonché il parere della Sovrintendenza: Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini