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Cultura Politica

Anfiteatro. Rufo Spina: in 72 anni nessuna convenzione col Ceis. Polemica Pecci-Petrucci

In foto: L'anfiteatro romano
L'anfiteatro romano
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 4 lug 2018 14:26 ~ ultimo agg. 18:53
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Sul futuro dell’Anfiteatro romano, legato a doppia mandata con quello del Centro Educativo Italo Svizzero che insiste sulla medesima area, potrebbe esserci una svolta. E’ quello che è emerso nella seconda commissione consigliare chiamata nei giorni scorsi ad affrontare il tema alla presenza dell’assessore competente, Massimo Pulini, e dei dirigenti comunali. Da quello che è emerso, spiega il consigliere di FI Carlo Rufo Spina alla trasmissione Tempo Reale Estate (Radio icaro / Icaro Tv), il Ceis occuperebbe l’area senza averne titolo da 72 anni. “I tecnici – dice – mi hanno confermato che non c’è nessuna convenzione col comune per l’utilizzo dell’area.

[fvplayer src=”https://www.youtube.com/watch?v=VKDLRfHKuz0&feature=youtu.be” splash=”https://i.ytimg.com/vi/VKDLRfHKuz0/sddefault.jpg” caption=”Anfiteatro di Rimini. Rufo Spina (FI): una svolta, costruzioni Ceis senza autorizzazioni”]

I dirigenti del comune si sono impegnati a reperire tutta la documentazione presso il ministero e accerteranno se quello che è stato costruito nell’area (sottoposta a vincolo dal 1913) è compatibile con quanto autorizzato. La liberazione del sito non è però direttamente collegata all’esito: in caso di costruzioni legittime il comune dovrebbe però pagare un indennizzo al Ceis, altrimenti il trasloco sarebbe a costo zero. Tra settembre e ottobre i documenti dovrebbero essere tutti disponibili e la discussione arriverà in consiglio. Favorevole allo spostamento la minoranza e anche il consigliere Frisoni di Patto Civico. Anche l’assessore Pulini si è detto favorevole, ipotizzando lo spostamento del Ceis nella zona del Vivaio Fabbri, ma ha giustificato lo stato di fatto parlando di stratificazione storica. “C’è sempre la ormai tipica ambivalenza dell’amministrazione Gnassi – attacca Rufo Spina – a parole sono d’accordo con lo spostamento ma in concreto non hanno fatto nulla in sette anni. Dal punto di vista politico per l’amministrazione il Ceis è intoccabile“.

Ieri sul tema era intervenuto anche il consigliere della Lega Marzio Pecci che aveva criticato l’uscita anzitempo dall’aula dell’assessore Pulini (“che ha rinunciato al dovuto confronto”) definendolo “arrogante” e arrivando a chiederne le dimissioni. “L’assessore aveva ampiamente anticipato la sua impossibilità di presenziare per tutta la durata dell’incontro – ricorda il consigliere del Pd Matteo PetrucciL’unica arroganza che ho notato, nelle oltre tre ore di discussione, è stata quella palesata dalla minoranza“. Petrucci suggerisce poi di approcciarsi alla tematica legata al Ceis col dovuto rispetto, e coi toni adeguati, ricordando la storia del Centro.  “Se attraverso gli studi svolti dagli uffici competenti – spiega Petrucci – emergerà che oltre mezzo secolo fa sono stati commessi errori, e nel corso del tempo si sono perpetrate delle irregolarità, bisognerà assumersi la responsabilità politica ed amministrativa di quanto accaduto. E la medesima responsabilità bisogna comunque assumersela per valorizzare il sito archeologico dell’anfiteatro, proposta che comporta l’avvio di un iter di profondo studio per il trasferimento del Ceis. Servono tempo, buon senso, una visione di città ben definita, toni pacati, lungimiranza e rispetto“.