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Cultura Eventi

A Castel Sismondo il cinema all'aperto con colonna sonora dal vivo

In foto: il Fulgor
il Fulgor
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 27 lug 2018 17:08
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Cinema sotto le stelle, preceduto da un aperitivo e accompagnato dalla musica dal vivo. Il tutto nella suggestiva cornice di Castel Sismondo. Si tratta della rassegna “Il Fulgor al Castello – Il suono nel Cinema”: il primo dei tre appuntamenti (tutti alle 19.30) il 31 luglio con Psycho di Hitchcock, poi il 21 agosto La Dolce Vita di Fellini e il 28 agosto Suspiria di Dario Argento. Ogni proiezione sarà arricchita dalla Virgilio Ensemble che suonerà le colonne sonore delle pellicole. Non solo una delle tante iniziative dell’estate riminese ma un esempio di come gli imprenditori (Khairos srl, Bottega della Creperia, Associazione Zeinta di Borg, Libreria Riminese e Trattoria Sole), facendo rete tra di loro possano investire nella cultura contribuendo alla riqualificazione di un Centro Storico.

Gli esercenti – sostiene Elena Zanni direttrice del Cinema Fulgor – non possono più esimersi dall’investire nel proprio territorio, devono uscire dalla propria attività per costruire con gli altri imprenditori progetti in grado di dare un contributo al nuova stagione di riqualificazione del Centro Storico, aperta dall’amministrazione”.

A Bologna – ricorda il coordinatore di Seinta di Borg Antonio Cuccolo – anni fa il Comune ha firmato un protocollo con Anec: gli spettatori possono entrare nella zona a traffico limitato e avere tariffe speciali per la sosta e in alcuni parcheggi. Come Zeinta di Borg teniamo a valorizzare e sostenere le imprese del centro storico e dei borghi pertanto sosteniamo il fatto che le piccole sale cinematografiche facilitano l’afflusso e le visite nei centri storici, nelle aree di ristoro nei locali del centro, nello shopping, nell’aperitivo nei wine bar presenti, vivibilità e animazione nell’area urbana. Vediamo nella restituzione dei cinema in città il coinvolgimento e ripopolamento dei centri commerciali naturali, dei locali pubblici, e dei commercianti: la vita di relazione rimane all’interno dei centri, aggiungendo servizi ma mantenendo un pubblico nel proprio territorio e facendone affluire altro dai paesi limitrofi”.