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Attualità Giovani

San Patrignano avverte: allarme droga tra i giovanissimi.

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 22 giu 2018 16:40 ~ ultimo agg. 29 giu 11:54
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La comunità di San Patrignano lancia un allarme: per un ragazzo su due che entra in comunità il primo contatto con le sostanze stupefacenti avviene già a 14 anni. Il dato, dell’Osservatorio di San Patrignano, viene anticipato in attesa della Giornata Mondiale per lotta alla droga del 26 giugno.

Nel 2017 gli ingressi in comunità sono stati 509, quasi il 9% in più rispetto al 2015. L’età media di ingresso è di 28 anni: 33 sono sotto i 18 anni di età, 144 tra 18 e 25 anni, 197 tra 36 e 44 anni, 40 oltre 45 anni. Di fatto annullato il divario tra maschi e femmine: 15 ragazze (fra cui 2 di 14 anni) e 18 ragazzi. Ma il dato che spicca è appunto questo: il primo contatto con le sostanze stupefacenti per 1 ragazzo su 2 è avvenuto entro i 14 anni. Sale a 18 anni di età il primo contatto con la cocaina (per 1 ragazzo su 2) e con l’eroina (per 1 su 4).

L’Osservatorio analizza anche le provenienze dei ragazzi ospiti. Se nel 2015 in testa c’era la Toscana, ora l’Emilia-Romagna è al primo posto con 72 ragazzi, contro i 53 del 2015, seguita da Toscana (50 ragazzi), Marche (46), Lazio, Lombardia, Veneto (rispettivamente 43, 42 e 40 ragazzi), Sardegna (35), Campania (24), Puglia (22), Liguria (19), Sicilia (15), Umbria (13), Trentino-Alto Adige (13), Piemonte (12), Friuli-Venezia Giulia (11), Basilicata (6), Abruzzo (5), Calabria (2), Valle d’Aosta (2), Molise (1).  36 sono i ragazzi stranieri entrati a San Patrignano. Fra i nuovi entrati, sale a 90 il numero di genitori (dai 68 del 2015), di cui 11 madri e 79 padri, e un bambino è entrato in Comunità al seguito della sua mamma.

In termini di dipendenza primaria, la cocaina è balzata in testa (55%), mentre nel 2015 al primo posto figurava l’eroina (44%), ora seconda con il 32%. Da sottolineare come il 3% dei ragazzi sia entrato per la sola dipendenza da cannabis.

E la comunità sottolinea l’importanza della prevenzione, che appare però in calo nelle scuole: nel 2016 è stata pari al 50% la percentuale di istituti scolastici che hanno organizzato attività specifiche di prevenzione del consumo di sostanze psicotrope; dieci anni fa, nel 2008, la percentuale era del 58,3%. Nello stesso arco di tempo, l’uso frequente di almeno una sostanza illegale da parte degli studenti è salito dal 3,5% al 4,5% (rilevazione Espad Italia).