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Monte Grimano: l’accessibilità è una chiave interpretativa

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 18 giu 2018 09:40 ~ ultimo agg. 20 giu 09:59
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A Monte Grimano i libri si prendono e scambiano per strada, l’edicola ed il verde pubblico li curano gli ospiti di una struttura per persone con fragilità, qui trovano rifugio temporaneo artisti e intellettuali. Parola d’ordine accessibilità.

Monte Grimano, tra la Romagna, le Marche e San Marino, è un piccolo borgo circondato da una natura rigogliosa. Dopo la definitiva chiusura dell’impianto di acque termali per cui era divenuta famosa e meta di soggiorni turistici, ha conosciuto il declino ed oggi una lenta, costante e consapevole crescita che ha messo al centro la comunità.

Alcune delle principali strutture alberghiere site nel centro storico sono state progressivamente dismesse. Proprio in una di queste è ospitata una comunità che accoglie soggetti con fragilità psichiche. Da qualche anno il Comune ha stretto una collaborazione con questa realtà che prevede l’impiego di alcuni ospiti nella cura del verde e nell’apertura dell’unica edicola del territorio che sarebbe altrimenti andata in contro a chiusura certa. Integrazione, accessibilità, scambi di servizi. È necessario abbattere le barriere culturali prima, fisiche poi.

A dire il vero è iniziato tutto con il bookcrossing: dodici piccole edicole colorate, vere e proprie biblioteche ambulanti, sempre aperte. Prendi, leggi, restituisci e, se ti va, doni anche qualche libro. Così questa piccola comunità ha ricevuto la solidarietà ed il supporto di atri comuni che hanno donato pubblicazioni di vario genere e perfino Umberto Eco ha omaggiato questa ingegnosa iniziativa regalando alcuni volumi conservati nella sua biblioteca di Monte Cerignone. La lettura è per tutti: accessibile e condivisibile. Oggi la Torre civica è diventata la Torre dei Libri, autogestita da un gruppo di cittadini volontari, luogo di incontro e aggregazione che pone al centro la lettura.

Artisti e intellettuali in fuga da paesi oppressi dalla censura e situazioni coercitive qui trovano ospitalità per un breve soggiorno: è questa l’idea che sottende il “Borgo delle Libere Arti”. È arrivata qualche tempo fa Nidaa Badwan, celebrata fotografa palestinese che ha poi deciso di fermarsi a Monte Grimano, per viverci stabilmente e aprire il suo atelier in centro.

L’accessibilità è una chiave interpretativa del presente e, ancor più, del futuro: arte, cultura, relazioni, coesione, integrazione, aggregazione. L’accessibilità è attuata e declina in ogni sua forma perché è elemento determinante per l’identità delle comunità e una sfida aperta per tutti.

Cristina Gambini