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Attualità Rimini

"Correre per sperare": Destinazione Verona per De Paola e Gabrielli

In foto: De Paola e Gabrielli
De Paola e Gabrielli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 11 giu 2018 12:48 ~ ultimo agg. 12:55
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260 km: è la distanza che separa Rimini da Verona. Ad unirle idealmente in questa nuova avventura non solo sportiva, è ancora una volta Loris De Paola. L’ultramaratoneta di Santarcangelo percorrerà la distanza che separa le due città a piedi, anzi di corsa, nell’arco di sette giorni, dal 17 al 23 giugno.

Durante il percorso, De Paola toccherà le città capoluogo di provincia con sedi AIL (Ravenna, Ferrara, Rovigo, Padova, Venezia, Treviso, Trieste, Udine, Pordenone, Vicenza e, appunto, Verona).
L’edizione 2018 di “Correre per Sperare” presenta però una novità: De Paola si alternerà durante il percorso al ciclista clementino Matteo Gabrielli, come in una staffetta. Gabrielli (43 anni, che già nel 2017 aveva “scortato” De Paola) pedalerà sulla sua due ruote, principalmente al mattino, mentre De Paola correrà qualche km per gli ingressi nelle città intermedie e circa 25 km per gli arrivi nelle città di fine tappa. Come al solito, all’ultramaratoneta e al ciclista si potranno aggregare durante il percorso e le varie tappe, anche solo per qualche chilometro, ciclisti e runner.

Per presentare la nuova edizione di “Correre per Sperare” e le motivazioni più profonde che spingono De Paola (e il collega Gabrielli) a rituffarsi in questa avventura ultrachilometrica, è organizzata una serata di presentazione, lunedì 11 giugno, alle ore 21 presso il Cinema Teatro Tiberio di San Giuliano borgo, a Rimini. L’ingresso è libero.
Nell’occasione, sarà proiettato il filmato (30’) realizzato durante la corsa del 2017. Le immagini sono di alta qualità e possono essere proiettate nelle sale cinematografiche con gli impianti di ultima generazione (ci si può accordare sul formato). De Paola e Gabrielli racconteranno poi i contorni della nuova sfida.

La nuova impresa prenderà l’avvio domenica 17 giugno, a Marina di Rimini alle ore 10, alla presenza delle autorità. Alle ore 11 passaggio intermedio a Santarcangelo e arrivo a Ferrara dopo 141 km.
Poi via, di corsa, verso Verona, in sette tappe, con una media di 135 km al giorno (tranne la tappa 3, Venezia-Treviso di 32 km).

Durante il tragitto, gli sportivi indosseranno infatti una speciale maglietta realizzata per l’occasione da RiminiAIL. Grazie alla collaborazione della professoressa riminese Nives Cuttin e del dottor Eduardo Pinto, presidente di RiminiAIL, sono stati contattati tutti i presidenti delle sezioni AIL che la coppia incontrerà lungo il tragitto. La onlus accoglierà il podista e il ciclista nelle sette tappe, dove sono previsti anche scambi reciproci di doni.

Non è la prima volta che il 43enne di Santarcangelo (è nato il 12 agosto 1974) è protagonista di imprese. De Paola è l’unico riminese ad aver terminato la Atena-Sparta, la più lunga omologata ultramaratona del mondo, 246 km. Nel 2015, ha percorso Santarcangelo-Roma in occasione dei 10 anni della beatificazione di Alberto Marvelli, portando in dono a Papa Francesco la speciale maglietta del “beato della carità” stampata per l’occasione. Nel 2016 corse invece per quasi 500 km fino a San Giovanni Rotondo, terra di San Pio da Pietrelcina, di cui era molta devota la mamma Brigida. Nel 2017

Anche in questo caso, come nei precedenti, la motivazione che muove i piedi, le gambe e il cuore dei due atleti non è esclusivamente sportiva. “Correremo per tutti coloro che affrontano la malattia e per le loro famiglie, e per tutti quelli che necessitano di speranza e di sostegno” assicurano Loris e Matteo.

L’impresa di quest’anno, sempre sotto il patrocinio del comune di Rimini, è resa possibile grazie al sostegno di Associazione San Giuliano Mare, Spiagge Network Rimini, Oscar&Luca autosalone Santarcangelo, Fisiokinetica e Liberabici.

La corsa di Loris e Matteo potrà essere seguita su ogni supporto massmediale, a partire dalla pagina FB “Correre per Sperare”, con dirette e commenti quotidiani sul social network.
“Mi piacerebbe che al mio fianco potessero correre, eventualmente anche per brevi tragitti, tante persone. E tutte per spingere Ail e la speranza”.