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Ambiente Attualità

Allagamenti rio Roveto. Nuovo canale a San Bartolo

In foto: un momento dell'incontro
un momento dell'incontro
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 12 giu 2018 14:59
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Un nuovo tratto di canale, di circa 600 metri,  per deviare il rio Roveto e mettere in sicurezza la frazione santarcangiolese di San Bartolo da allagamenti in caso di forti piogge. Il progetto del Consorzio di Bonifica Romagna – il cui costo è stimato in 170.000 euro a cui vanno aggiunti gli oneri per gli indennizzi – è stato illustrato ieri sera (lunedì 11 giugno) al centro civico della frazione, dove sono intervenuti una quarantina di residenti.

Questo progetto – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Filippo Sacchettiè il risultato di un lavoro di coordinamento, mappatura delle criticità e valutazione delle possibili soluzioni affinché allagamenti come quello del 2015 a San Bartolo non si ripetano più. Un lavoro al quale hanno dato un contributo fondamentale, oltre ai tecnici del Consorzio di Bonifica e del Comune di Santarcangelo, anche i residenti della frazione”.

La deviazione del rio Roveto consentirà di creare un canale di ampia portata, largo fino a cinque metri, per raccogliere le acque a monte del centro abitato della frazione. In questo modo l’attuale sistema idraulico – di dimensioni molto più piccole, realizzato negli anni Sessanta e del tutto insufficiente – rimarrà in funzione soltanto per la raccolta delle acque della parte urbanizzata di San Bartolo. Già a partire dai prossimi giorni il Consorzio di Bonifica darà avvio alle procedure riguardanti gli espropri e gli accordi bonari, con relativi indennizzi, nei confronti dei proprietari dei terreni interessati al passaggio del nuovo tratto di canale.

L’assessore ha auspicato che l’intera frazione condivida e faccia propria la soluzione prospettata, la cui realizzazione in tempi contenuti richiede la disponibilità soprattutto di coloro che – pur non avendo subito danni diretti in seguito agli ultimi allagamenti – sono interessati dalle procedure espropriative dei terreni, che potrebbero essere evitate grazie al raggiungimento di accordi bonari. Se questa parte procedesse velocemente i lavori potrebbero partire nei primi mesi del 2019.