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Cultura Rimini

Si è spento il regista Ermanno Olmi, premio Fellini nel 2007

In foto: Ermanno Olmi
Ermanno Olmi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 7 mag 2018 11:07 ~ ultimo agg. 8 mag 11:08
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E’ morto ad Asiago a 86 anni il regista, scrittore e sceneggiatore Ermanno Olmi. Era nato a Bergamo il 24 luglio 1931. Nel novembre del 2007 aveva ricevuto a Rimini il Premio Fellini. Dopo avere girato, come autodidatta, numerosi documentari, aveva esordito nel lungometraggio con Il tempo si è fermato (1958). Tra le opere di Olmi che hanno segnato e rivoluzionato il cinema italiano ci sono Il posto (1961), L’albero degli zoccoli (1978), la leggenda del santo bevitore (1988), il segreto del bosco vecchio (1993), il mestiere delle armi (2001), Centochiodi (2006).

L’Amministrazione Comunale di Santarcangelo esprime il cordoglio per la scomparsa di Olmi, ricordandone l’amicizia con Tonino Guerra:

Nell’arco di una lunga e prestigiosa carriera cinematografica, a inizio anni ’80 Olmi aveva fondato a Bassano del Grappa la scuola “Ipotesi cinema” dove si è formato tra gli altri il regista Maurizio Zaccaro, santarcangiolese di adozione. Olmi aveva più volte voluto Zaccaro al suo fianco come collaboratore, compreso il ruolo di aiuto regista per il recente film “Torneranno i prati” (2014), dedicato alla Grande Guerra.

Amico di Tonino Guerra, incontrato più volte anche a Santarcangelo e Pennabilli, Olmi aveva dedicato al poeta alcune bellissime pagine del suo libro “L’apocalisse è un lieto fine. Storie della mia vita e del nostro futuro” (2014). Eccone alcuni brani, tratti dal capitolo “Poeti”, che raccontano l’ultimo incontro tra i due a Santarcangelo nel marzo 2012, in occasione del 92° compleanno del poeta.

“Sono andato a Santarcangelo a trovare Tonino Guerra. Sapevo che stava per morire, e anche lui lo sapeva. (…) Gli sorrido: ‘Sono passato a farti gli auguri di compleanno’. Compiva novantadue anni. Cerco di parlare con naturalezza: ‘Nel pomeriggio vado all’inaugurazione della tua mostra’. Il Comune di Santarcangelo aveva allestito, prima che Tonino si ammalasse, una mostra destinata a museo di questo suo amatissimo poeta. (…) Ero entrato per un breve saluto, ma vedevo che Tonino aveva voglia di ricordare. (…) Per tutto il giorno riascoltavo la voce di Tonino che mi ripeteva: ‘Quando torni la prossima volta?’. La prossima volta? Mi domandavo: ma com’è possibile che un uomo come lui, che sa benissimo che sta contando i suoi ultimi respiri, possa dire con tutta naturalezza “la prossima volta”? La prossima volta è l’eterno dei poeti, i poeti onesti che fanno la poesia onesta”.