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Politica Riccione

La minoranza a Noi Riccionesi: spudorato dire che la Tosi agì da privata cittadina

In foto: il Municipio di Riccione
il Municipio di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 4 mag 2018 16:19 ~ ultimo agg. 18:01
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La tattica di questa amministrazione è quella di ripetere all’infinito falsità, fino a che non vengono percepire come verità”. Pd, Patto Civico e Movimento 5 Stelle rispondono così alla levata di scudi della maggioranza dopo l’ordine del giorno della minoranza per chiedere che il comune si costituisca parte civile contro il sindaco Tosi nel procedimento legato all’invasione del cantiere del Trc avvenuto nel 2014 (vedi notizia). La minoranza attacca in particolare le dichiarazioni dell’avvocato Pullè di Noi Riccionesi che dimenticherebbe che “le forze di opposizione hanno già dato prova di responsabilità quando la maggioranza decise di “punire” il maestro Severini al quale vennero negati i contributi per i suoi corsi musicali. Quindi nessuna “prima uscita pubblica del partito pattopiddigrillino” (il simpatico appellativo è la cosa migliore del comunicato)”. Noi Riccionesi confonderebbe anche “il giustizialismo (proprio di chi condanna senza appello un semplice indagato) con la legittima aspettativa di un’azione tesa al risarcimento nei confronti di un imputato, dentro al processo, e con tutte le garanzie previste dall’ordinamento”.
Pd, Patto Civico e M5S ricordano poi che Renata Tosi era Sindaco di Riccione, all’epoca dei fatti e lo è oggi. “La necessità dell’ordine del giorno – si legge nella nota – sta tutta qui: il palese conflitto di interessi in capo alla stessa persona che da una parte è imputata e dall’altra dovrebbe tutelare contro se stessa gli interessi della collettività riccionese”.
Non ha alcun senso – prosegue la minoranza – chiedersi perché solo contro il sindaco sia stata avanzata la richiesta; nei confronti degli altri soggetti non c’è alcun conflitto di interessi (l’oggi consigliere Boschetti all’epoca non rivestiva alcuna carica pubblica, come non la ricopriva Santi, solo oggi divenuto assessore). Gli altri sono semplici cittadini. Ecco perché è stato sollevato il problema di chi debba deliberare e firmare la costituzione di parte civile contro chi era sindaco all’epoca dei fatti, ed è sindaco oggi che si deve agire in giudizio. Per gli altri nessun conflitto di interessi si appalesa”.
I danni che il comune potrebbe reclamare, spiegano PD, Patto Civico e M5S, sono quello di immagine e l’aspettativa di “corretto ed equo agire dell’ente locale” mentre “all’imputato si contesta di aver “violato i principi cardine che governano l’attività del pubblico amministratore: legalità, correttezza e buona amministrazione.” Stesse contestazioni, rileva la minoranza, “che si leggevano nelle costituzioni di parte civile firmate dal Sindaco Tosi.
La minoranza definisce poi come “spudorato” il voler fare intendere la Tosi agì non come sindaco all’epoca dell’invasione del cantiere, ma come privato cittadino: “ci sono fiumi di cronache dell’epoca a testimoniare che – per sua stessa ammissione – Renata Tosi intervenne nella sua qualità di sindaco.
E sulla previsione di Noi Riccionesi in merito all’assoluzione di tutti i coinvolti, la minoranza ironizza: “qualcuno avverta il Tribunale che non è necessario istruire il processo; la sentenza di assoluzione c’è già, la ha pronunciata il Collegio Giudicante di Noi Riccionesi”.