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Attualità Rimini

Microaree. La Lisi risponde a ProRimini: confusione e pregiudizi

In foto: Gloria Lisi in consiglio comunale
Gloria Lisi in consiglio comunale
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 5 mag 2018 13:24 ~ ultimo agg. 19:32
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Dal vicesindaco Gloria Lisi arriva a stretto giro, e senza troppa diplomazia, una secca risposta alle contestazioni del Comitato ProRimini (vedi notizia). Nel merito tecnico, la Lisi specifica che il referendum abrogativo non è previsto nel regolamento comunale. Sulle altre perplessità avanzate, un “elenco di luoghi comuni, pregiudizi, scuse e inesattezze” avanzate da quello che, per la Lisi, altro non è se non un comitato anti nomadi come tanti ce ne sono in Italia.


La replica del vicesindaco Lisi:

Vale la pena rispondere alle considerazioni, con ogni evidenza sempre più pretestuose ed estreme nell’approdo, del comitato Pro Rimini che a tutti gli effetti è un comitato anti nomadi come ce ne sono tanti in Italia. Di Pro se ne vede poco, in compenso di ‘contro’ se ne incontra a paccate. Senza farla troppo lunga, comincio dal fondo informando i referenti del Pro Comitato che, a quanto mi consta e salvo smentita, nel regolamento comunale non è previsto l’istituto del referendum abrogativo. Se il comitato anti sinti, pardon Pro Rimini, decidesse mai di contestare legalmente un provvedimento amministrativo approvato, potrà farlo secondo l’iter previsto dalla legge. Referendum abrogativo però no.

Questa è solo l’ultima di una serie d’imprecisioni strumentali che provo qui e là a confutare, senza avere la pretesa di convincere i Pro.motori: la Tari del Comune di Rimini è tra quelle più basse dei Comuni capoluogo dell’Emilia Romagna; la tassa sui passi carrai è applicata da oltre la metà degli 8 mila comuni d’Italia, compresi molti limitrofi a Rimini, e solo quest’anno la nostra città ha deciso di reintrodurla; sulle scuole e sul sociale questa amministrazione continua a investire circa il 40 per cento del suo bilancio, tanto è vero che secondo qualcuno dell’opposizione – vicino al Comitato Pro Rimini – è anche troppo. Quello
che però è evidente dell’ultimo intervento degli anti sinti è la confusione strumentale e il pregiudizio crescente. Le famiglie interessate dal progetto si è ‘reso protagonista di atti lesivi del vicinato’ scrive il Comitato aggiungendo un istituzionale ‘salvo smentita’. Uso la stessa formula e dico che ‘salvo smentita’ mi pare che dalle righe del comunicato emerga un pregiudizio discriminatorio in quelli che vengono rappresentati come approfittatori, indegni di qualsiasi tipo di integrazione. Il Comune farà sottoscrivere un regolamento severo per chi aderirà al progetto delle microaree? Lascia perdere, tanto non verrà fatto rispettare…e poi faranno finta di mandarli via per poi aiutarli in qualche altro modo. Il solito elenco di luoghi comuni, di pregiudizi, di scuse, di inesattezze (caro Pro/Contro, non sono certo i sinti ad ‘accedere con assiduità ai servizi sociali’) per bloccare, dando l’impressione (maldestra) di essere neutrali, l’attuazione di una legge regionale mirata all’integrazione e su cui il Comune di Rimini lavora da tempo per trovare la migliore soluzione per la città, andando una volta pronta a presentarla direttamente nei diversi luoghi della città. Siamo alle solite con il Comitato Pro, verrebbe da dire. Salvo smentita.