Il Best in Europe di Lonely Planet premia l'Emilia Romagna
L’Emilia Romagna è in cima alle dieci destinazioni del Best in Europe da non perdere quest’anno secondo l’annuale report del team di esperti internazionali di viaggio di Lonely Planet, davanti a Cantabria (Spagna) e Friesland (Olanda).
Si stima che lo scorso anno, il Best in Europe abbia toccato, nelle prime settimane dalla pubblicazione su tutti i siti Lonely Planet, oltre 5 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, con oltre 500 articoli pubblicati sulla stampa online e cartacea. nelle motivazioni dell’assegnazione del primato, ci sono le eccellenze della Food Valley emiliano romagnola, dal Parmigiano Reggiano al Ragù alla Bolognese passando per Massimo Bottura e la sua Osteria Francescana e FICO Eataly World, ma anche i nuovi contenitori culturali, dal Museo dell’Ebraismo di Ferrara al restaurato Cinema Fulgor di Rimini.
Proprio a Rimini si terrà, dall’8 al 10 giugno, l’Ulisse Fest, la rassegna interamente dedicata al viaggio.
Soddisfatto il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, nel giorno della presentazione a Milano della Ulisse Fest, per il riconoscimento ricevuto da un marchio riconosciuto a livello internazionale come Lonely Planet: “Dopo il New Yort Times che aveva messo Rimini e l’Emilia Romagna tra le mete imperdibili per l’anno in corso – ha detto a margine della conferenza – un nuovo attestato di una nuova attrattività anche per il nostro territorio. Finalmente veniamo riconosciuti e apprezzati in ambito internazionale per le eccellenze artistiche e culturali, confermando la bontà della direzione intrapresa sulla rifunzionalizzazione dei contenitori culturali, sulla riqualificazione urbana, sul recupero intelligente di un passato che ha visto Rimini attraversare da protagonista i secoli e la storia. Questi prestigiosi attestati ci convincono ancora di più a completare la visione din una Rimini capitale dell’accoglienza mondiale per 12 mesi all’anno, in cui in pochi chilometri dialogano il turismo balneare e la città d’arte. E’ una nuova prospettiva di crescita, un salto di orizzonte che deve spingere anche i privati e ogni portatore d’interesse a credere che la qualità paga in termini economici e in termini di condivisione e coesione sociale per l’intera comunità”.