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Politica Regione

Espropri Trc, il Tar dà ragione a due cittadini. Sensoli (5 Stelle): chi paga?

In foto: il tracciato del TRC
il tracciato del TRC
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 11 mag 2018 15:12 ~ ultimo agg. 12 mag 14:46
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Due recenti sentenze del TAR hanno condannato l’Agenzia Mobilità di Rimini per gli espropri e le demolizioni effettuate senza le necessarie procedure per i lavori del TRC. Spiega Raffaella Sensoli, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, : “Le due sentenze danno torto all’Agenzia per la mobilità perché, secondo i giudici amministrativi, avrebbe proceduto a espropri e demolizioni senza ricorrere alle necessarie procedure ma utilizzando quelle relative all’occupazione temporanea e, soprattutto, senza disporre i necessari risarcimenti. Una delle due sentenze – precisa l’esponente del 5 Stelle – prevede addirittura che l’Agenzia per la mobilità debba corrispondere il valore venale delle porzioni di manufatto demolite”. La Sensoli chiede alla Giunta regionale “in quanti altri casi incombano rischi derivanti da espropri realizzati impropriamente per la realizzazione del Trc e quali soggetti sosterranno le spese di risarcimento, dato che non rientrano nelle previsioni dell’Agenzia per la mobilità di Rimini”.

La Sensoli ha presentato una interrogazione alla Giunta dopo che nei giorni scorsi il presidente Bonaccini ha annunciato uno studio di fattibilità per la realizzazione di una metropolitana leggera da Cattolica fino all’Alto Ferrarese. “La realtà oggi è fatta, per limitarci al collegamento Ravenna-Rimini-Cattolica, di una linea ferroviaria a binario unico, che raccoglie traffico merci e traffico passeggeri, senza collegamenti passeggeri notturni o semplicemente successivi alle ore 22, alla quale è affiancata la corsia di un filobus a senso unico alternato che sta costando più di 100 milioni di euro per soli 9,8 km di tracciato dalla Stazione Ferroviaria di Rimini a quella di Riccione – spiega Raffaella Sensoli – In altri termini non si ha la consapevolezza di dovere tenere distinte con risposte adeguate le esigenze di mobilità urbana, quelle di collegamento costiero (passeggeri) e quelli dello spostamento merci, da e verso il porto di Ravenna ed anche verso l’area dell’alto ferrarese”.

“Cercare di esportare questo modello sarebbe un errore molto grave – conclude Raffaella Sensoli – Crediamo invece che si debba valutare con il Ministero delle Infrastrutture e gli altri soggetti competenti la definizione di un progetto, alternativo e sostitutivo della metro leggera, di riqualificazione della linea costiera a binario unico per l’incentivazione del trasporto locale e contestualmente un progetto di implementazione delle linee per collegamenti veloci di carattere regionale e interregionale”.