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Attualità Regione

Uno Bianca: permesso per Alberto Savi. L'indignazione delle vittime

In foto: un agguato della Uno Bianca
un agguato della Uno Bianca
di Redazione   
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lun 2 apr 2018 14:44 ~ ultimo agg. 3 apr 13:15
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Il nuovo permesso concesso per Pasqua a Alberto Savi, uno dei componenti della banda della Uno Bianca, “è una vergogna, un’indecenza”. E’ il commento alla notizia pubblicata ieri da Il Mattino di Padova di Anna Maria Stefanini, madre di Otello, carabiniere ucciso insieme ai colleghi Andrea Moneta e Mauro Mitilini dal gruppo criminale che tra il 1987 e il 1994 assassinò 24 persone e ne ferì oltre 100 tra Bologna, Romagna e Marche. Savi, 53 anni, il più giovane dei tre fratelli è detenuto a Padova e ha avuto il via libera a un permesso di tre giorni e mezzo con la possibilità di uscire a Pasqua per pranzo. E’ stato visto insieme alla compagna.
“Non ho parole. Male alle persone lo hanno già fatto e nessuno ce lo leva per tutta la vita”, replica la mamma di Stefanini, al telefono con l’ANSA. “Ci si è dimenticati di quello che hanno fatto. Ascoltano più loro che noi, le vittime non contano niente”.

Sulla vicenda interviene anche Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea Legislativa regionale:  “Fatto salvo il rispetto per le autonome decisioni della autorità competenti, non si può ignorare come la comunità bolognese sia turbata dal riaprirsi di antiche ferite mai rimarginate: ai famigliari delle vittime, alla Presidente della loro Associazione Rosanna Zecchi, a quanti hanno sofferto e avuto paura per i crimini della banda della Uno Bianca vanno la nostra vicinanza e la nostra solidarietà”.