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Ambiente Regione

Smog, calano gli sforamenti: da 66 a 42. Montini: merito allargamento accordo

In foto: una centralina
una centralina
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 4 apr 2018 13:21 ~ ultimo agg. 14:02
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Da ottobre a marzo, periodo di applicazione dell’ordinanza prevista dall’Accordo per la qualità dell’aria, sono stati 42 gli sforamenti dei livelli di polveri sottili (Pm10) registrati dalle centraline del territorio di Rimini. Benché sopra la soglia consentita di 35, si tratta del numero più basso registrato per lo stesso lasso di tempo negli ultimi cinque anni. La scorsa stagione, ad esempio, furono ben 66 (contro i 56 del 2013/2014, i 50 del 2014/15 e i 48 nel 2015/16). Un calo che coincide con l’allargamento delle misure ai tutti i comuni sopra i 30mila abitanti come previsto dal nuovo accordo firmato dall’Emilia Romagna col Ministero dell’Ambiente. Per la provincia riminese significa aggiungere al capoluogo, anche il comune di Riccione. Le limitazioni hanno riguardato come di consueto la circolazione (col blocco dei mezzi più inquinanti a mare della statale 16 dal lunedì al venerdì) ma anche, ad esempio, il divieto dell’uso di biomasse per riscaldamento domestico (come legna o pellet) come misura emergenziale in caso di 4 giorni consecutivi di sforamento. Ipotesi che si è verificata un paio di volte. Cinque invece le domeniche ecologiche. Nessun trionfalismo sui numeri, premette l’assessore all’ambiente Anna Montini ricordando anche l’influenza del meteo sulla qualità dell’aria (“piogge e nevicate tra fine febbraio e marzo – spiega – hanno certamente contribuito a tenere sotto controllo il pm10”). L’assessore però plaude anche all’applicazione di alcune misure emergenziali aggiuntive e all’allargamento dell’accordo al bacino padano con Lombardia, Veneto e Piemonte. “Ritengo – dice Montini – che l’aver affrontato il tema non a macchia di leopardo ma con un orizzonte più vasto rispetto a quello della sola Emilia Romagna sia stato importante anche per andare a definire in futuro strategie ancora più efficaci di contrasto all’inquinamento e soprattutto di educazione e promozione verso le best practice. L’unica azione forte ed efficace contro l’inquinamento atmosferico è quella che si sviluppa dalla collettività: i comportamenti virtuosi e sostenibili non devono essere a carico di pochi, ma un’abitudine quotidiana dell’intera comunità”.