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Riccione Rimini

Disabilità non è limite ma ricchezza. Parla Roberta Tota dopo la disavventura sul bus

In foto: Roberta Tota
Roberta Tota
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 24 apr 2018 17:09 ~ ultimo agg. 26 apr 15:43
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La disabilità non è un limite ma una ricchezza. A dirlo, ospite della trasmissione di Icaro Tempo Reale, è Roberta Tota la giovane riccionese che nei giorni scorsi ha vissuto una spiacevole disavventura quando l’autista del bus su cui doveva salire si è rifiutato di far scendere la pedana.

[fvplayer src=”https://www.youtube.com/watch?v=wnNzasFofMM” splash=”https://i.ytimg.com/vi/wnNzasFofMM/sddefault.jpg” caption=”La disabilità non è limite ma ricchezza. Parla Roberta dopo la disavventura sul bus”]

Tornava a casa in bus, come sempre quando va all’Università, ma all’arrivo del mezzo al capolinea della Linea 11 a Rimini si è sentita dire dall’autista che non poteva salire con la sua carrozzina elettronica per ragioni di sicurezza. E’ accaduto qualche giorno fa a Roberta Tota, 27 anni residente a Riccione, tetraplegica. Roberta ha mostrato il suo abbonamento con tanto di specifica 104 (riservata alle categorie protette) e ha chiesto di azionare la pedana manuale. Ma non c’è stato nulla da fare. L’uomo alla guida le ha detto che avrebbe dovuto essere accompagnata e di chiamare una compagnia privata. Una situazione di stallo che si è sbloccata solo quando Roberta ha detto che avrebbe chiamato i carabinieri. A quel punto, pur con palesi rimostranze, l’autista l’ha fatta salire. E’ la seconda volta che accade, spiega Roberta che lo scorso anno (dopo il primo episodio) proprio per essere più indipendente decise di passare dalla carrozzina manuale a quella elettrica. Manca coerenza, dice, perché alcuni autisti si comportano in un modo e altri in maniera diversa. “Invito – spiega Roberta – l’azienda a mettersi al tavolo e discuterne perché ne va della libertà dei diversamente abili e delle persone con difficoltà motoria. Si evidenzia il pregiudizio che i disabili devono essere protetti e messi sotto una campana di vetro rispetto ai normodotati. La disabilità non limita la conoscenza ma anzi amplia gli orizzonti.