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Attualità Riccione

Il 25 aprile a Riccione. Il discorso del sindaco Tosi

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 25 apr 2018 15:38 ~ ultimo agg. 26 apr 13:21
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“In questa ricorrenza è opportuno non rinchiudersi in mitiche rappresentazioni della Resistenza, piuttosto abbiamo il dovere di interpretarla nel senso pieno, in forma inclusiva di tutti coloro che si riconoscono nell’Italia libera e democratica”, ha detto il sindaco di Riccione Renata Tosi nella tappa conclusiva della cerimonia in piazza Matteotti.

Il discorso del sindaco Tosi:

Carissimi concittadini, concittadine, autorità, associazioni partigiane e combattentistiche, è per un me un grande onore prendere la parola in questo giorno così significativo, sento la responsabilità di essere qui nuovamente di fronte a voi come rappresentante di tutta la Comunità che mi ha democraticamente eletta e nuovamente scelta come Sindaco.
Oggi, 25 aprile, ricordiamo una giornata che ha dato avvio alla stagione democratica e repubblicana, fissata nel voto universale e nella nostra Costituzione.  Una data imprescindibile, alla quale non si pu  e non si deve mai rinunciare, perché questo è un giorno di festa.  La festa che vissero le nostre famiglie quando l’Italia uscì dalla dittatura del nazifascismo. E il Comune oggi, ha più che mai l’obbligo e il dovere di svolgere un compito difficile ed essenziale. Quello di declinare i valori che hanno ispirato i nostri avi, e che hanno trovato spazio nella carta costituzionale ad una città come Riccione, proiettata ad un futuro di crescente espansione e sviluppo . Solo nella libertà e nella dialettica democratica, pu  esserci vera conciliazione, al di là di contrapposizioni o incomunicabilità.  Nel dibattito democratico, infatti, l’avversario non è mai un nemico ma una persona con cui dialogare ai fini della edificazione di una società autenticamente civile. Certamente in questa ricorrenza è opportuno non rinchiudersi in mitiche rappresentazioni della Resistenza, piuttosto abbiamo il dovere di interpretarla nel senso pieno, in forma inclusiva di tutti coloro che si riconoscono nell’Italia libera e democratica.
Ecco la Resistenza, ci trasmette, a distanza di 73 anni, un messaggio di armonia, di fratellanza e solidarietà, specialmente se guardiamo e consideriamo gli effetti di una crisi economica che continua a farsi sentire. Oggi siamo chiamati a vigilare le Istituzioni, così come la Comunità locale, e a salvaguardare i valori di libertà e fratellanza.
Se il 25 aprile è il simbolo che fa dell’Italia un popolo libero, è necessario e doveroso un atto di riconciliazione che non pu  non considerare gli onori solenni resi ai Caduti di tutte le guerre. Questi vanno congiunti in un giusto omaggio e con identica pietà. Il loro sacrificio è un appello all’egoismo, all’individualismo e alla disunione. Progresso, pace civile, spirito di collaborazione e unione debbono invece essere i fari che illuminano le nostre menti e i nostri cuori. Questo 25 aprile ha dunque una valenza di sollecitazione di una presa di coscienza politico e culturale, nonché verso una assunzione di crescente e indubbia responsabilità per un futuro dignitoso.  La storia ci mostra che le alternative al libero e civile confronto tra soggetti sociali ed economici sono state infelici.  La politica è quando si trovano soluzioni condivise a problemi individuali e collettivi. Trovare insieme la soluzioni ai problemi senza steccati ideologici. Condividere e trovare insieme le soluzioni. La nostra città celebra oggi una ricorrenza, che più che mai, non dobbiamo mai stancarci di ripeterlo, deve essere conosciuta e approfondita dai nostri ragazzi, dai nostri figli che per avere un futuro più consapevole e profondo hanno il dovere di conoscere ci  che è stato, ci  che i loro padri hanno vissuto e i valori che hanno sostenuto e combattuto, anche a costo della vita.  Diamo alla vita un autentico significato, un percorso di rigenerazione culturale della storia e, in ognuno di noi, dei nostri valori. Non permettiamo mai a nessun individuo di toglierci il sorriso. Non dobbiamo mai avere paura ma godere dell’amore per la vita, della gioia di stare assieme in un sentimento di fratellanza e di amicizia. Riccione è una città viva e di belle passioni, i riccionesi hanno uno spirito indomito di perseveranza e dinamismo sociale. Celebriamo questo giorno di festa tra noi, ma ricordano chi ha reso il nostro paese un posto migliore dove vivere.
Buona festa di Liberazione a tutte e a tutti noi!