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Attualità Rimini

Diffida al comune su concessioni ambulanti. ANA: bando da annullare

di Redazione   
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sab 14 apr 2018 12:00 ~ ultimo agg. 15 apr 15:36
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I bandi per l’assegnazione delle concessioni a 1761 operatori ambulanti sarebbero da annullare. A dirlo è l’Associazione Nazionale Ambulanti che ha notificato una formale diffida al sindaco Gnassi, all’assessore Sadegholvaad e ai dirigenti Chiodarelli e Martinini. La richiesta è quella di revocare i Bandi svolti nel 2017 in applicazione della cosiddetta Direttiva Bolkestein. Secondo l’Associazione infatti il comune (come altri dell’Emilia Romagna) avrebbe svolto le cosiddette “selezioni” previste da una Intesa tra lo Stato e le Regioni, pubblicato le graduatorie e rilasciato le concessioni a 1761 operatori ambulanti nonostante la proroga delle concessioni fino al 31.12.2018, stabilita nel cosiddetto “Decreto Mille Proroghe” del 2016. In linea con la proroga si era espressa anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (che ha impugnato davanti al TAR la Delibera della Regione Emilia Romagna che applicava i criteri e le modalità della Intesa Stato Regioni del 2012). L’attuale Governo, inoltre, ha inserito nella Legge di Bilancio 2018 – 2020 due commi, il 1180 ed il 1181, con i quali ha stabilito una ulteriore proroga al 31.12.2020 “per le concessioni in essere”, ma soprattutto, evidenzia l’ANA, l’esclusione dagli ambiti applicativi della Bolkestein per gli operatori che conducono direttamente la loro attività e che ne traggono fonte di sostentamento per loro stessi e per i loro familiari. Una recente Risoluzione Ministeriale, prosegue la nota dell’Associazione, ha poi definito “di incerta validità” le concessioni rilasciate, anche dal Comune di Rimini, perché contrastano con tali principi.
L’ANA ricorda poi il caso di un operatore ambulante riminese che ha perso il diritto ad esercitare la propria attività dal primo gennaio 2021 in quanto, non essendo venuto a conoscenza dei Bandi, ha presentato in ritardo la domanda ed è stato escluso dalla graduatoria. Il Comune ha quindi assegnato ad un altro soggetto il posteggio di cui lui è tuttora titolare e sul quale i suoi familiari hanno svolto l’attività di commercio di fiori per 40 anni.
All’amministrazione comunale l’ANA chiede di emanare “un provvedimento in autotutela a salvaguardia delle “concessioni in essere” di tutti gli operatori che sono salvaguardati dal comma 1181 della Legge n. 205/2017 – che altrimenti subirebbero un danno con una concessione limitata a soli 12 anni (e che poi ritorneranno alla loro scadenza ai Comuni i quali le rimetteranno nuovamente a Bando) e che dal 1 gennaio 2021 perderà di giorno in giorno sempre più di valore – ed in particolare per far consentire a quell’operatore che avrebbe perso la sua concessione di continuare ad esercitare sul posteggio di cui è titolare”.
La Diffida è stata inoltrata per conoscenza al Ministero dello Sviluppo Economico ed all’ANCI.

La Regione però, a suo tempo, aveva sollecitato i comuni a procedere con i bandi ritenendo la proroga incompatibile con l’ordinamento comunitario e in contrasto con l’intesa Stato Regioni sull’applicazione della direttiva Bolkestein.