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Cattolica e l'integrazione

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 6 apr 2018 10:42
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Una realtà demografica in crescita quella di Cattolica, ma soprattutto con grandi sfide all’orizzonte, come l’integrazione culturale e il dialogo interculturale in una comunità con oltre 2mila stranieri. Tra le tante tematiche emerse dall’ultima visita pastorale del vescovo Francesco Lambiasi, il tema dell’accoglienza all’altro, della conoscenza reciproca e del dialogo fraterno sono state sicuramente quelle più centrali. Al 31 dicembre 2017 gli abitanti cattolichini erano 17.177, con un indice di invecchiamento che va progressivamente alzandosi, come nel resto del Paese. Sono stati 197 i morti e appena 97 i nati. Dando un’occhiata più approfondita ai numeri, balzano agli occhi i 2.012 stranieri residenti al primo gennaio 2018, che rappresentano l’11.7% della popolazione residente.

“La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall’Ucraina con il 22.7%, ben 456 persone – si legge nella relazione delle parrocchie cattolichine – seguita dalla Romania con il 18.8% (379 persone) e dall’Albania 18% (362 persone). Con percentuali più limitate sono presenti tutte le nazioni europee, specialmente dell’UE (complessivamente 1.599 persone), assieme alle popolazioni del medio oriente (Libia, Egitto, Marocco, Tunisia, Senegal), e poi Cina, Bangladesh e Argentina”.

Quindi alcune riflessioni suggerite dall’incontro del 16 marzo scorso da parroci e operatori.

“La popolazione tende progressivamente all’invecchiamento, con un aumento di nuclei familiari costituiti da due persone o da una sola persona. Questa situazione di coppie e persone anziane sole giustifica il fenomeno immigratorio di molte donne dell’Est Europa, operanti a Cattolica come badanti. Le persone che vivono sole non sono solamente gli anziani, ma anche uomini e donne non sposate, oppure separati (specialmente uomini).

Inoltre la condizione lavorativa nelle aziende e nel settore alberghiero regge ancora, pur con qualche preoccupazione per il futuro. Di notevole aiuto per l’economia di molte famiglie è l’entrata mensile delle pensioni degli anziani. Gran parte della popolazione giovane è inserita in ambito scolastico: scuole superiori e università, nella sana convinzione che una buona formazione culturale sia sempre utile alla persona e portatrice di maggiori opportunità lavorative. Non sempre i figli sono disposti, però, a continuare il lavoro dei genitori”.

Ma soprattutto il tema dell’integrazione è stato posto all’attenzione di tutti.

“Gli stranieri a Cattolica sono 2.012, la domanda che emerge è duplice: queste persone che provengono da altre nazioni e continenti sono assimilate o integrate? L’assimilazione porta a perdere la propria identità culturale, mentre l’integrazione chiama al rispetto, alla conoscenza reciproca, nell’accettazione della medesima costituzione e delle leggi italiane. Qui a Cattolica, in questi anni, non sono emersi casi di razzismo: forte è la presenza della Caritas con l’accoglienza di immigrati (sportello degli immigrati), dell’associazione «Cattolica per la Tanzania», dell’associazione Papa Giovanni XXIII. Sono tutte realtà che incidono positivamente sulla mentalità della città”.

fonte: Settimanale Il Ponte