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Neve, 'leoni da tastiera' e la rivincita dei Sindaci

In foto: repertorio
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di Gianluca Angelini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
dom 4 mar 2018 23:35 ~ ultimo agg. 08:26
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Sono i ‘parafulmini’ per eccellenza. Quelli cui indirizzare – sempre e comunque – la propria insoddisfazione. Quelli che se non fanno,’ dovevano fare’. Se fanno, ‘dovevano fare meglio’. Se fanno meglio, ‘si vabbè così son capaci tutti’. Dura la vita del sindaco. Soprattutto al tempo della Rete in cui ognuno, seduto davanti alla tastiera, si sente in diritto di pontificare senza pietà. Ancora di più se, per caso, fuori nevica. E ancora un po’ di più se, mentre fuori nevica, ci si atteggia a ‘Savonarola’ dei social network fustigando – spesso a male parole – i primi cittadini per il troppo sale gettato in strada o il troppo poco sale gettato in strada; per gli spazzaneve mandati a pulire troppo tardi o solo in alcune zone e non in altre; per le scuole che si dovevano chiudere prima, non chiudere affatto, chiudere-si-ma-anche-no-forse.
Parafulmini sempre e comunque, come ruolo impone. Ma che, talvolta, imbracciano il Pc. E replicano. Perché se la critica è ben accetta, l’attacco a testa bassa, lo sberleffo gratuito, l’insulto, vanno ben oltre il ‘caro sindaco, così non va’.
Dalle nostre parti, in Emilia-Romagna, sono stati diversi, in queste ore, i primi cittadini a ribattere colpo su colpo ai cosiddetti ‘leoni da tastiera’. A partire dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti che non ha mancato di postare sulla sua pagina Fb gli interventi offensivi ricevuto da tanti giovani riguardo la chiusura delle scuole allargando lo spettro a una riflessione sull’educazioni delle generazioni verdi.
“Giudicate voi – scriveva nei giorni scorsi – questi sono i nostri figli, figli di tutti noi. Al di là di chi può essere d’accordo o meno sull’apertura delle scuole (d’inverno nevica, da sempre, non mi sembra la fine del mondo) ravviso una grande mancanza di educazione da parte degli studenti. Bestemmie, parolacce, offese, imprecazioni, da parte di ragazzi come di ragazze. È solo una minima parte di quel che mi è arrivato. Se da ragazzo avessi parlato con questi toni al sindaco o a un qualsiasi altro cittadino, non oso immaginare cosa mi avrebbero detto mia mamma e mio papà. Non oso. Lo dico chiaro: giocate meno su Facebook, alla playstation o atteggiatevi meno a ‘Rapper’, e studiate di più, soprattutto l’educazione. E se nevica vi coprite e vi alzate presto la mattina e andate a scuola, che male non fa”.
Parole – cui Pizzarotti allega un “P.s.: la prossima volta metterò i vostri nomi e lo farò sapere direttamente ai vostri genitori” – non troppo distanti da quelle del sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi che, sempre nei giorni scorsi, ha chiarito bene cosa pensi dell’educazione sui social media. “ Il mio post di ieri relativo alla regolare apertura delle scuole – ha scritto il 27 febbraio su Fb – ha ricevuto centinaia di commenti, fra i quali decine contenenti insulti e bestemmie. I cittadini hanno il pieno diritto di dissentire e di criticare le scelte compiute dagli amministratori pubblici. Ma gli insulti che costituiscono ‘oltraggio a pubblico ufficiale’ sono puniti dall’art. 341 bis del Codice Penale. Anche la bestemmia configura un reato e, in ogni caso, offende pesantemente il sentimento religioso di chi crede. Come sindaco non posso accettare che tramite uno strumento di comunicazione pubblica da me gestito si commettano impunemente simili reati a danno delle Istituzioni e della sensibilità religiosa. Ho pertanto provveduto a salvare tutti i commenti per poi agire di conseguenza. Invito pertanto tutti coloro che hanno scritto insulti di vario genere a prendere contatto con i miei uffici per concordare un incontro chiarificatore. I minori dovranno essere accompagnati da un genitore. In mancanza di un riscontro entro 15 giorni da oggi, procederò per le vie legali”.
E se Pizzarotti e Malpezzi, nelle loro prese di posizione, aprono una sorta di dibattito generazionale altri primi cittadini come il felsineo Claudio Broglia, sindaco di Crevalcore che, dalla sua pagina su Facebook, suggerisce ai concittadini di rimboccarsi le maniche e non passare solo il tempo dietro a un computer.
“Vi invito a fare due cose – ha scritto Broglia il primo marzo – la prima è chiudere il tablet, imbracciare il palozzo e fare rotta nel vostro cortile. E vista la vostra spiccata attitudine civica, magari anche un po’ sulla strada pubblica. La seconda e di andare a comprare un chilo di sale fino, no non da spargere in terra , provare ad assumerlo per via orale a piccole dosi e vedere se ci sono buoni risultati. Se dopo alcuni giorni non succede niente, vuol dire che o è rimasto ai bordi delle orecchie o la temperatura interna e’ molto ma molto sotto zero Scusate, ma quando ci vuole ci vuole. Siamo rimasti svegli praticamente tutta notte ( il sottoscritto e l’assessore Martelli ) per curare bene la partenza, è tutt’oggi che squadre lavorano e puliscono le strade, e poi arrivano i Lyons for tablet a dire queste robe qui ?”.
Rivendicazioni, di fronte ai commenti digitali, più che condivisibili. E comprensibili. Da sindaco.
Da ‘non sindaco’, senza essere toccati personalmente e direttamente – invece – leggere le pagine Facebook dedicate alla propria città e a quelle vicine potrebbe pure essere un’esperienza esilarante. E quando nevica, copiosamente o meno, ancora di più. D’altronde – a scorrere i post dei giorni scorsi su diverse pagine su e giù per lo Stivale – l’argomento piace e, a parte gli inguaribili romantici che vedono poesia in ogni fiocco che vien giù, i naviganti affidano ai social il loro quotidiano livore da tastiera.
Quindi, se la strada è ghiacciata è perché il comune non ha sparso il sale quando avrebbe dovuto, impiegandolo – così consiglia l’italica fantasia degli autori – per gli scopi più vari: chessò, insieme a del limone per una tequila bum bum oppure, qui in Romagna, per i sardoncini, da mangiare con la piada. Se la strada non è ghiacciata, ruggiscono i navigatori della Rete, ovviamente è quella davanti a casa di qualcun altro perché di fronte alla propria, di casa, gli spazzaneve proprio non passano. Se nella propria città, a leggere i commenti, sembra ci sia una lastra di ghiaccio continua, gli internauti – arrabbiatissimi con la propria amministrazione comunale – tessono lodi sperticate al comune vicino dove tutto funziona perché il sindaco è di altra fazione politica. Anche se poi, quelli che nel comune vicino vivono, attaccano la loro di amministrazione comunale perché, si le strade sono abbastanza pulite ma in quell’altro comune ancora è sicuramente meglio. E tra uno ‘svegliaaa’, uno ‘spazzaneveeee’ e un ‘vergognaaaa’, è immancabile il raffronto con le lande straniere e il sempreverde, ‘chissà, allora, in Svizzera/Austria/Germania/Svezia/Russia/Siberia/etc. come fanno?’. Un grande classico che non passa mai di moda. Già, chissà che ci faranno loro con il sale se non lo usano per i sardoncini.

Dal blog Pendolarità.