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Ambiente Riccione

Manutenzione su foce Marano. Le perplessità degli ambientalisti

In foto: la foce del Marano
la foce del Marano
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 17 mar 2018 17:28
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Associazione Ambiente&Salute di Riccione, Fondazione Cetacea e WWF Rimini trasmettono alcune considerazioni sugli interventi di manutenzione della foce del Marano avviati a Riccione. Le perplessità riguardano in particolare le conseguenze del taglio del canneto per la fauna acquatica e l’eliminazione delle nutrie.


L’intervento delle associazioni:

Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale di Riccione ha dato inizio all’intervento di pulizia e manutenzione idraulica della parte terminale del torrente Marano, per il tratto che va dal ponte ferroviario alla foce.

I lavori sono stati iniziati con notevole ritardo rispetto al periodo previsto a causa del maltempo che ha investito anche la nostra zona. L’intervento prevede tra l’altro il taglio a raso del canneto su entrambe le sponde del torrente. L’eliminazione della canna comune (specie Arundo…) di per sé non rappresenta un problema in ambito fluviale poiché, anche se tagliata a raso, questa pianta ha una capacità notevole di ricrescita e di ripristino ambientale.

Semmai il problema potrebbe sorgere per la fauna acquatica per l’approssimarsi del periodo riproduttivo che coincide con l’arrivo della primavera.  La foce del Marano è conosciuta infatti per la presenza di numerose specie di avifauna che la frequentano in modo stanziale e stagionale. Attualmente è segnalata la presenza di Svasso minore, Cormorano, Tuffetto, Airone cenerino, Garzetta, Gallinella d’Acqua e numerosi Germani reali, più avanti arriveranno altre specie di anatidi.

In considerazione della situazione creatasi a causa dello slittamento dell’inizio lavori per le condizioni meteo avverse, l’assenza del canneto può ritardare o compromettere la nidificazione delle diverse specie che frequentano l’area.    Associazione Ambiente & Salute, Fondazione Cetacea e WWF avevano chiesto perciò all’Amministrazione comunale che venisse preservata la cannuccia di palude (Phragmites australis) ancora presente lungo il profilo dell’alveo, fondamentale per garantire riparo agli animali acquatici e una adeguata ossigenazione di questa parte terminale del torrente. E chiedono ora che in futuro eventuali interventi di questo tipo siano limitati allo stretto indispensabile ed effettuati a fine autunno, per evitare il rischio di compromettere la nidificazione della fauna.

Relativamente alla questione delle Nutrie, come peraltro già enunciato in occasione dell’incontro con i tecnici comunali e l’assessore all’ambiente, le associazioni esprimono contrarietà alla decisione di eliminare questi roditori adducendo motivazioni di sicurezza idraulica. Siamo certi che i pochi esemplari presenti non rappresentino alcun problema da questo punto di vista in quel tratto del torrente, tanto meno per ragioni igienico/sanitarie.

Infatti questi animali a differenza dei ratti, con i quali non hanno nulla a che vedere, non trasmettono infezioni o malattie di varia natura. Nel caso in cui si decida comunque di procedere alla cattura delle nutrie con strumenti non cruenti, si dovrà procedere alla sterilizzazione delle stesse e successivamente ad immetterle nuovamente nel territorio in modo da contenere la popolazione della specie ed impedirne la proliferazione, operazione che potrà eventualmente ripetersi nel tempo qualora si ravvisino incrementi significativi della presenza della nutria.

Non ha alcun senso invece pensare di catturarle per trasferirle altrove, non si capisce dove.

Associazione Ambiente&Salute di Riccione, Fondazione Cetacea e WWF RIMINI