Indietro
menu
Nazionale Politica

Elezioni. Tagliando antifrode e le altre novità sul voto

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 3 mar 2018 11:19 ~ ultimo agg. 5 mar 03:16
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 2.082
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Urne aperte dalle 7 alle 23 domenica 4 marzo in tutta Italia per rinnovare Camera e Senato. Una tornata elettorale che porta con se anche alcune novità: dal tagliando antifrode ai collegi uninominali.  Per non trovarsi impreparati, meglio allora cercare di capire come funzioneranno le cose.

 

[kaltura-widget uiconfid=”30012024″ entryid=”0_fuvrsjoj” width=”400″ height=”220″ /]

Il seggio consegna all’elettore due schede, una per la Camera ed una per il Senato (se l’elettore ha compiuto i 25 anni). E qui arriva già la prima novità: il tagliando antifrode. Ogni scheda avrà infatti una linguetta staccabile con un codice alfanumerico. Alla consegna, il presidente di seggio controllerà il codice e lo riporterà sul registro poi al termine dell’operazione di voto l’elettore riconsegnerà la scheda e il presidente verificherà che il codice sia lo stesso di quello annotato. Se tutto combacerà, il tagliando verrà staccato e la scheda introdotta nell’urna. Una procedura che potrebbe allungare i tempi.
Ma come si vota? I modelli delle schede di Camera e Senato sono identici: il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o coalizione di liste ad esso collegate. A fianco di ogni simbolo di lista, i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto si può esprimere tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista oppure sul nome del candidato all’uninominale e varrà così per l’elezione del candidato nel collegio uninominale e per la lista nel collegio plurinominale. In caso di coalizioni però se il segno viene apposto solo sul nome del candidato all’uninominale, il voto è ripartito tra tutte le liste che lo sostengono in proporzione ai voti ottenuti. Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo col nome del candidato all’uninominale e uno sul sottostante rettangolo con il contrassegno della lista, il voto è comunque valido. Non è invece ammesso il voto disgiunto: non è possibile quindi tracciare un segno sul rettangolo col nome del candidato uninominale e un altro su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato.
Tra le novità del nuovo sistema elettorale anche il fatto che il 36% dei seggi verrà attribuito col sistema maggioritario (i collegi uninominali) mentre il restante con il proporzionale.

In tema di collegi, gli elettori della provincia di Rimini troveranno gli stessi nomi e simboli nella scheda per il Senato, mentre alla Camera Bellaria Igea Marina e Santarcangelo nell’uninominale sono finiti con i comuni del cesenate.


. Le interviste ai candidati dei collegi uninominali del territorio

. Tutti i candidati in campo