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Cronaca Rimini

Ha derubato i cugini disabili per dieci anni. Era il loro amministratore di sostegno

In foto: I carabinieri mettono i sigilli all'immobile di proprietà dell'uomo
I carabinieri mettono i sigilli all'immobile di proprietà dell'uomo
di Redazione   
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mer 7 mar 2018 10:19 ~ ultimo agg. 8 mar 11:09
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Ha derubato per 10 anni i suoi due cugini, fratello e sorella disabili psichici, di cui era amministratore di sostegno. Prelevava i soldi dai loro libretti postali. Scoperto dal giudice tutelare che si è accorto della malagestione, ora è ai domiciliari.

È accusato di peculato aggravato e falsità in atti pubblici commessa da pubblico ufficiale. Doveva essere una persona fidata, invece il cugino amministratore di sostegno, ha ripulito i conti di due fratelli disabili per dieci anni. Più di 107mila euro, versati direttamente dai due libretti postali delle persone che avrebbe dovuto assistere, al suo conto corrente.
Stamattina, con l’arresto del 62 enne, titolare di una piccola ditta di impianti audio, è stato scritto un altro capitolo della già triste vicenda che vede coinvolti due fratelli, un uomo e una donna, di 65 e 61 anni, entrambi con problemi psichici.

Nel 2006 vegliarono la madre morta per due mesi in casa, una villetta di via della Rondine a Rimini (nella foto). Il corpo, ormai mummificato, era quello di Bice Manoni in Palmieri, maestra in pensione di 80 anni. Appurato che si trattò di un incidente e non di omicidio, fratello e sorella furono dati in affidamento così, dal 2007, i beni furono amministrati dal cugino nominato amministratore di sostegno dal tribunale. Da allora, l’uomo ha attinto dai due libretti 34 mila e 74 mila euro per ripianare i debiti (circa 55.000 euro) lasciati da un’attività di bed & breakfast. Al tribunale arrivavano i rendiconti ogni tre anni anziché annualmente, come d’obbligo. Questo aveva insospettito il giudice tutelare, che ha allertato i Carabinieri. Nonostante la revoca dell’incarico, nel 2016, l’uomo era riuscito a sottrarre almeno altri 4 mila euro. Su ordine del gip, i carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo per equivalente dei suoi beni: oltre 200 mila euro, fra contanti, buoni postali e due immobili (un appartamento e il laboratorio di elettronica), a Rimini nelle vicinanze del centro.