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Agenti arrestati. Pecci (Lega): responsabilità di dirigente e assessore

Marzio Pecci

I dirigenti, che Gnassi ha “assunto”, non svolgono diligentemente il loro lavoro.” Questo l’affondo del capogruppo della Lega Marzio Pecci a commento dell’indagine della Finanza che ha portato quattro agenti della Municipale ai domiciliari e altri quattro indagati. Secondo Pecci “la responsabilità per l’illegale comportamento dei vigili è del Dirigente alla Polizia Urbana e dell’Assessore in carica in quel periodo che hanno violato il dovere di vigilanza e di controllo sull’operato dei vigili stessi”.
Pur dicendosi certo che “l’attuale Comando della Polizia Municipale saprà svolgere le funzioni al meglio”, l’esponente della Lega suggerisce di “ristrutturare il Corpo e rivedere mansioni, ruoli e operato degli agenti decidendo in base alle professionalità e non all’amicizia politica”.

La Magistratura – prosegue Pecci – ci dirà in futuro se gli arrestati sono o no responsabili dei fatti contestati, ma oggi noi chiediamo agli Amministratori, Sindaco ed Assessore, di spiegare ai cittadini cosa è accaduto, di come sono state effettuate le nomine e, soprattutto, perché il dirigente responsabile non sia stato rimosso all’inizio della indagine.
Il capogruppo della Lega torna poi a chiedere la riduzione del numero di dirigenti e l’applicazione nella scelta di criteri esclusivamente meritocratici.

Pecci parla di una “questione morale” che “ormai coinvolge l’intera città: se il Sindaco, un dirigente (forse in seguito scopriremo altri funzionari), una maestra e quattro vigili sono imputati per aver commesso gravi reati come possono i cittadini avere fiducia nell’Amministrazione Comunale e quindi nell’Istituzione?

“La Lega, da diverso tempo chiede maggiore legalità – continua – e, a quanto pare, i recenti fatti confermano la legittimità della domanda. C’è, in Comune, una maggioranza narcisista che ogni giorno inoltra veline alla stampa per descrivere la città che non c’è” ma “i fatti emersi in questi ultimi giorni fanno cadere il velo.
Dare una risposta ai cittadini su questi problemi – conclude Pecci – non è certo populismo, ma solo buona politica”.