Spazi pubblici e antifascismo. Stroncature per l'ipotesi di modifica
L’intenzione dell’Amministrazione Comunale di Rimini di portare in Consiglio una modifica al regolamento per la concessione di spazi pubblici che preveda l’adesione a principi antifascisti (vedi notizia) trova anche delle stroncature.
Forza Nuova di Rimini parla di “carta straccia”; “regolamenti assurdi e palesemente anticostituzionali” e assicura che “continuerà ad essere presente sul territorio a dispetto di qualsiasi documento l’amministrazione comunale voglia redigere”.
Carlo Rufo Spina di Forza Italia attende di poter leggere in Consiglio Comunale “un testo che, al di là dell’incompetenza in materia del consiglio comunale, sarà palesemente incostituzionale, grottesco, nonché pieno di assurdità giuridiche e, ove mai approvato, sarebbe dichiarato illegittimo ed inapplicabile da qualsiasi Tribunale della Repubblica e che non avrebbe altra reale conseguenza che aumentare – per reazione – i fenomeni di “fascismo ideologico”.
Per essere democratici e legalitari non occorrono regolamenti “anti-fascismo” così come non occorrono regolamenti “anti-comunismo”. Occorre essere democratici e legalitari nei fatti, punto e basta, punendo severamente la violenza e i fenomeni eversivi della democrazia da qualunque parte provengano”.
Sergio De Vita, capolista per il Popolo della Famiglia, dichiara: “I veri problemi dell’Italia sono sullo sfondo mentre vengono posti alla ribalta episodi di cronaca che ben si prestano alla retorica fascismo-antifascismo”. “Vorrei fare sommessamente notare al Sindaco e alla Giunta che il concedere spazi e locali pubblici solo a quei soggetti che dichiarino formalmente la loro adesione ai valori dell’antifascismo, ricorda troppo da vicino l’impraticabilità politica per coloro che sotto il fascismo non facevano pubblica dichiarazione di adesione al Regime”.