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Politica Riccione

Pizzolante e Frisoni (Patto Civico) rispediscono le accuse alla Raffaelli

In foto: Sergio Pizzolante
Sergio Pizzolante
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 15 feb 2018 13:30 ~ ultimo agg. 13:58
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Il candidato Sergio Pizzolante, chiamato in causa dalla Lega per la questione nomadi a Rimini, replica alla Raffaelli (ma non solo), e mira in alto: “Siamo l’unico argine contro il populismo che dilaga”. Sempre sul versante di Patto Civico interviene, rispondendo sul tema dei nomadi, il consigliere comunale riminese Davide Frisoni.

“Nell’ultima campagna elettorale – dichiara Pizzolante – la signora Raffaelli aveva puntato il dito contro Sabrina Vescovi perché avrebbe “invaso” di immigrati il quartiere di San Lorenzo.  È stato il “colpaccio” della campagna elettorale della signora Raffaelli. Con un effetto elettorale notevole sull’elettorato tradizionalmente rosso di quel quartiere. Naturalmente era tutto falso. Quindi, i riccionesi sono stati imbrogliati. E poi beffati. 

Perché con l’arrivo al governo della città della signora Raffaelli, gli immigrati sono davvero arrivati a San Lorenzo.  Questo è la Lega nord di Riccione.  Questo è il populismo, imbrogliare gli elettori. Il concetto è sempre lo stesso e si ripresenta puntuale con un’allarmante costanza nell’ultimo periodo: dicono sempre una cosa e poi ne fanno un’altra. Come sulle spiagge. Così come i 5 stelle con la questione scontrini.  È questo il populismo, che dilaga e avanza.  Noi siamo l’unico argine”. 

Scrive il consigliere comunale riminese Davide Frisoni:

“Sul campo nomadi la Lega riprova ad alzare l’odiens in occasione delle elezioni che li sta vedendo praticamente assenti, spianati su posizioni nazionaliste (ma non erano federalisti?) che nulla hanno a che fare col territorio.
Senza mai contribuire ad una soluzione, la Lega rispolvera all’occorrenza le solite frasi fatte… “prima i riminesi” che fa il verso a “prima gli italiani”, senza rendersi conto che molte di queste persone di cui si parla sono proprio riminesi e italiani.
Non dicono mai “lavoriamo affinché si trovi una soluzione più condivisa possibile”. Ma loro sono contro a prescindere. Mai – e dico mai – una idea, una proposta.
Questa è la politica che non serve a nessuno tanto meno a Rimini anzi, è quella politica pericolosa, populista ed estremista. Non si tratta di mettere prima o dopo le persone, i residenti, gli italiani, le etnie o gli immigrati. Il punto è che serve trovare soluzioni a tutto e per tutti. Sollevare polveroni inutili e dannosi per la civile convivenza, crea attriti la dove potrebbe esserci convivialità.
E’ chiaro a chiunque che non è con la sola soluzione di casette monofamiliari che si crea l’integrazione”, “Ma sicuramente fomentare un clima di odio e sospetto attorno ad una famiglia che andrà ad abitare in un quartiere, esasperando gli animi e le paure delle persone, non aiuterà di certo una possibile integrazione.
Guardate, sono cresciuto alla Grottarossa e ricordo bene i commenti e le (giuste) preoccupazioni dei residenti quando Don Oreste accoglieva tossicodipendenti e prostitute. Ma il Don invitava tutti a condividere pezzi di strada con lui, ci portava a visitare gli anziani rimasti soli, disabili
allettati, ci chiedeva di invitare a casa a pranzo gli immigrati e tante altre “buone azioni” che hanno formato me ed una generazione di cittadini.
Ammetto che era faticoso, difficile e molto lontano dalla mia sensibilità, ma molto formativo. Insegnava a non aver paura della realtà e ti educava a trovare una chiave di lettura che permetteva di cercare soluzioni ai problemi. Queste cose ti rimangono dentro e tornano fuori quando la vita diventa complicata. Non è una questione di fede ma di realismo. Fare politica (che vuol dire far crescere bene la città) ha a che fare con questo. Servono chiavi di lettura sempre diverse perché ogni problema è diverso. Fare confusione, cercare soluzioni facili, urlare e fomentare odio non portano a nulla anzi, portano all’oblio.
Carissimi Zoccarato e Raffaelli (che parla di cose di cui ha solo sentito parlare), qui nessuno nasconde niente. Qui si tratta di trovare una soluzione ad un problema centenario che non si risolve con proclami, urli e annunci sul web. La vita reale è molto più complicata, così come le soluzioni.
Ma noi ci stiamo lavorando seriamente, mentre altri continuano a urlare contro. Vorrei ricordare loro un antico proverbio millenario e sempre attuale…”Chi semina vento, raccoglie tempesta”.