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Coriano Lavoro

Petroltecnica, trattative in stallo. Sindacati annunciano sciopero

In foto: la sede Petroltecnica
la sede Petroltecnica
di Redazione   
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sab 24 feb 2018 17:39 ~ ultimo agg. 18:33
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Le rappresentanze sindacali della Petroltecnica di Coriano hanno indetto uno sciopero perl’intera giornata di lunedì.

Recita una nota congiunta dei sindacati: “Dopo ormai due mesi di incontri e trattative tra la Petroltecnica e le Organizzazioni sindacali FIM FIOM UILM e la RSU, in sede aziendale confindustriale e del Ministero dello Sviluppo Economico siamo sostanzialmente al punto di partenza. Mentre l’esasperazione e la preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori cresce in maniera esponenziale. Dal primo incontro tenutosi a Dicembre la Petroltecnica ci comunicò la necessità di affrontare un calo sostanzioso di lavoro dovuto alla prossima chiusura, tra Febbraio e Maggio, dei Contratti Quadro con importanti compagnie petrolifere italiane e non.

I sindacati hanno chiesto un tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico, dove si è tenuto un primo incontro interlocutorio il 19 gennaio.

“Poi ci sono stati altri incontri in sede aziendale per confrontarsi sulle modalità di gestire la pesante situazione che potrebbe crearsi a breve: calo di commesse e calo di attività lavorativa. L’Azienda ha sempre sostenuto la stessa posizione sin dall’inizio, presentando una nuova organizzazione interna che prevede un gruppo di persone definite indispensabili e intoccabili, circa 110, che sarebbero quelle necessarie per il rilancio verso prospettive future. Mentre per tutti gli altri si prospetta riduzione variabile dell’orario di lavoro, attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali quali la Cassa Integrazione Guadagni o il Contratto di Solidarietà. Con quale criterio? Quello della selezione affidata ai vari responsabili che si sceglieranno la squadra con cui lavorare. Determinando il forte rischio, per non dire la certezza, nel medio/lungo periodo, quando le commesse delle compagnie petrolifere per le bonifiche ambientali caleranno significativamente, di avere un consistente numero di persone in Cassa Integrazione a zero ore. A questo si aggiunge il concreto rischio di perdita del posto di lavoro per coloro che oggi hanno un Contratto a Tempo Determinato, oppure sono in Somministrazione o con contratti di Collaborazioni. E parliamo di circa 70 persone, su un totale di circa 300 dipendenti. E se questo non bastasse la Petroltecnica, nella sua proprietà e managment, ha dichiarato ufficialmente sin dal primo incontro al Ministero, che la perdita dei Contratti Quadro con le compagnie petrolifere avrebbe determinato un esubero di personale, solo tra quelli a tempo indeterminato, di circa 60-70 dipendenti.

La Petroltecnica ci ha proposto di gestire la fase imminente, da qui a Giugno, utilizzando un Contratto di Solidarietà. Perchè al momento la situazione è estremamente indeterminata, non riuscendo a sapere, e ad organizzarsi di conseguenza, fino a quando le compagnie petrolifere affideranno commesse per bonifiche ambientali all’azienda. L’utilizzo del Contratto di Solidarietà, invece di altri tipi di ammortizzatori sociali, è l’unico punto di accordo tra le parti. La proposta di mediazione da parte sindacale, su mandato dell’assemblea, è stata avanzata nei vari incontri succedutisi dopo il primo al Ministero il 19/1 scorso: utilizzare il Contratto di Solidarietà in maniera effettivamente solidale, ovvero riduzione oraria massima del 20% per tutti i dipendenti, fatte salve alcune figure di responsabili, di commerciali e di operatori di campo specialisti. E prevedere l’anticipo da parte aziendale dell’indennità Inps”.

“L’Azienda è rimasta rigida sulle sue posizioni, che prevedono piena attività lavorativa per i 110 definiti “intoccabili” e per coloro che questi vorranno con sé, scegliendoli sulla base di competenza e fiducia, a dire dell’azienda, che significa scegliere di far lavorare alcuni e lasciare a casa altri. Inoltre ha risposto negativamente anche alla nostra richiesta di anticipare l’indennità Inps per coloro che saranno posti in solidarietà. Per ora lasciare a casa sarebbe una forte riduzione oraria in solidarietà, ma tutti, le Organizzazioni Sindacali, la RSU e l’Assemblea, han capito che sarebbe un parcheggio temporaneo, prima della collocazione in panchina tra le riserve e di diventare ufficialmente esubero”.