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Misano Rimini Social

Nomadi, Misano per l’inclusione

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 26 feb 2018 11:41
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Mentre in realtà più grandi e complesse come Rimini le parole «campi nomadi» e «microaree» sono il più delle volte sinonimo di barricate e contrapposizione, nella piccola località rivierasca il tema delle presenza dei nomadi viene affrontato attraverso l’approccio della progettazione condivisa con la cittadinanza. L’arrivo dei primi gruppi di etnia Sinti, risale agli anni ’80. Una presenza che nel tempo si è consolidata anche nell’integrazione con il resto della città. Rimaneva aperto il tema, sempre complesso e delicato, dei «campi» che non sempre rispettano tutte le norme urbanistiche. Dalla Legge Regionale che recepisce la Direttiva Europea in materia l’opportunità di individuare una soluzione in grado di migliorare la situazione ambientale togliendo i cittadini misanesi di origine sinta dalla precarietà. Da qui parte il progetto Misano per l’inclusione,occasione per coinvolgere l’intera comunità nelle scelte partendo dalla conoscenza del fenomeno per affrontarne i punti di forza e di debolezza nel rapporto con la città. Mesi di seminari di progettazione condivisa aperti a tutti, associazioni e semplici cittadini, laboratori, una rassegna cinematografica a tema, incontri con i ragazzi della scuola media e del liceo linguistico San Pellegrino. Esperienze che hanno creato nuovi bagagli culturali.

Per esempio i ragazzi del linguistico si sono avvicinati allo studio della lingua sinta mentre l’artista multimediale Isabella Bordoni ha realizzato un audiodocumentario con le voci di tutti i partecipanti al progetto. Ma soprattutto si è giunti alla definizione di una convenzione tra residenti nei campi e Comune. Così come stabilisce la Legge Regionale i costi degli interventi di messa a norma dei campi saranno tutti a carico degli abitanti della microarea, in quali però acquisiranno l’autorizzazione a poter abitare nei propri camper, roulotte o casette di legno. Il tutto senza cambiare la destinazione d’uso delle aree e senza consumare altro suolo. Il percorso e gli esiti del progetto sono stati presentati alla cittadinanza in occasione della «Festa di Comunità» all’interno del campo di via Del Carro, alla Cella, che alla parte più ufficiale ha affiancato anche una gara di cucina, giochi, musica e balli a cura del Gruppo Scout misanese, gli studenti, i ragazzi di «Io C’entro» e gli abitanti sinti di Misano.

 

Gabriele Pizzi