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Attualità Provincia

Anche la piadina romagnola guarda all'Unesco

In foto: Alfio Biagini
Alfio Biagini
di Redazione   
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gio 15 feb 2018 12:03
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Il Presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola, Alfio Biagini, accoglie in maniera positiva la candidatura della Piadina Romagnola a patrimonio dell’Uniesco, avanzata alcuni giorni fa a Riccione dal Ministro della Cultura Dario Franceschini. “Sin da subito ci rendiamo disponibili per promuovere l’iniziativa e sostenerla nelle sedi istituzionali competenti”.

“La Piadina Romagnola non è solo un prodotto da gustare, è qualcosa di più – continua Biagini – E’ intimamente legata al territorio, alla sua cultura, alle tradizioni, alla manualità, ai prodotti e alla storia. E’ un patrimonio che identifica la Romagna nel mondo, e proprio per questo deve essere salvaguardato. L’ottenimento dell’indicazione geografica protetta (IGP) è stato un primo passo in questa direzione, a tutela soprattutto dagli innumerevoli casi di contraffazione nel mondo. Il riconoscimento di patrimonio dell’Umanità sarebbe un ulteriore salto in avanti, testimonianza di indiscutibile patrimonio culturale, così come avvenuto nel caso della pizza”.

Due anni fa la piadina è stata il prodotto più ricercato in Italia sul principale motore di ricerca di Google, ed essere elevata a cibo di strada per eccellenza, preferita dall’81% degli interpellati secondo una indagine.

Dal 2014 inoltre la piadina gode della certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) dalla Commissione Europea. D’ora in poi si chiama Piadina Romagnola/Piada Romagnola, anche nella variante alla riminese, solo quella prodotta e confezionata esclusivamente nel suo luogo di origine, la Romagna. Solo coloro che la producono secondo il disciplinare approvato possono commercializzare la Piadina Romagnola IGP.