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Cronaca Provincia

Il 2017 della Polizia. Calano delitti in generale e i furti

In foto: la Questura di Riimni
la Questura di Riimni
di Redazione   
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mer 3 gen 2018 15:03 ~ ultimo agg. 4 gen 14:02
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In linea con quanto avviene a livello nazionale, anche la Questura di Rimini nel 2017 ha registrato un calo generale dei delitti (-8%). A fronte del quale però c’è un aumento del numero degli arrestati (426 persone) e dei denunciati. Tra le diverse voci, si segnala il meno 11% dei furti con un calo di oltre la metà per quelli con strappo e del 20% per quelli nelle abitazioni. Meno 8% per i furti negli esercizi. Sono aumentati invece i decreti di espulsione notificati (206) e gli ordini del Questore di lasciare il territorio nazionale (150). La Polizia Amministrativa ha revocato 10 licenze di pubblica sicurezza e adottato otto provvedimenti di sospensione. Il presidio nelle manifestazioni pubbliche ha richiesto un impegno ancora maggiore, con l’aumento dei servizi di sicurezza. Un ruolo particolare ha assunto la Digos nella prevenzione di atti terroristici alla luce delle misure imposte dalle vicende internazionali.

Tra le specifiche attività, la Polizia riminese segnala poi il contrasto allo spaccio – in particolare gli otto chili di stupefacente seuqestrati nei mesi estivi – e il contrasto alla violenza di genere. Ripercorrendo le operazioni che hanno portato agli arresti dei responsabili delle due vicende che più hanno scosso l’opinione pubblica riminese e non solo nel 2017: l’aggressione a Gessica Notaro e gli stupri di Miramare.


La sintesi trasmessa dalla Questura di Rimini:

Meno delitti, omicidi, rapine e furti in Italia. Secondo il bilancio di fine anno del Viminale in un anno i delitti sono scesi del 9,2% passando dai 2.457.764 del 2016 ai 2.232.552 del 2017. Gli omicidi sono calati dell’11,8% passati da 389 a 343. Di questi 46 attribuibili alla criminalità e 128 consumati in ambito familiare affettivo. Le rapine sono passate da 32.147 a 28.612 -11,9% e i furti da 1.319.383 a 1.198.892 -9,1%. Ancora in ambito nazionale, nel 2017 c’e’ stato un aumento del 62 delle espulsioni per motivi di sicurezza, passate da 66 dell’anno prima a 105, mentre i rimpatri dei migranti irregolari dall’Italia sono balzati da 5.300 a 6.340 registrando un 19,6%. Entrando nel dettaglio tra le 105 espulsioni per motivi di sicurezza si trovano 5 imam nel 2016 ne furono espulsi 8. Gli estremisti arrestati per motivi religiosi sono stati 36 con un aumento del 9 rispetto al 2016 quando furono 33. Foreign fighters monitorati nel 2017 129 di cui 42 morti e 24 rientrati in Europa. Si tratta dell’11% in più rispetto ai 116 dell’anno precedente. In netto aumento i controlli di persone e veicoli. Nel primo caso sono stati 372.769 rispetto ai 132.321 del 2016 182 nel secondo 134.929 a fronte dei 36.310 dell’anno prima 272 .

L’andamento della criminalità anche nella Provincia di Rimini fa segnare risultati operativi indubbiamente positivi (assolutamente in linea con l’andamento nazionale), a riprova dell’importante lavoro posto in essere da tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine impegnate quotidianamente sul territorio della provincia di Rimini.

A fronte di una diminuzione complessiva dei delitti che supera l’8%, occorre segnalare il decremento dei furti complessivi pari a circa all’ 11%: a diminuire sono stati in particolare i furti con strappo calati di oltre il 50%, i furti in abitazione (in calo di oltre il 20%), i furti in esercizi commerciali -8%.

Importanti anche i “numeri” totalizzati da uffici della Questura di Rimini e dalle altre articolazioni della Polizia di Stato di Rimini e di Riccione (sezione della Polizia Stradale di Rimini e di Riccione, sezione della Polizia Ferroviaria di Rimini, sezione Polizia Postale di Rimini, Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo marittimo e aereo di Rimini): in aumento il numero degli arrestati (426 persone) e in incremento di circa il 5% il numero dei denunciati.

E i dati appena esposti diventano ancora più rilevanti se si pensa che la delittuosità comune nella provincia di Rimini registra un calo nel biennio 2016-2017 (circa il 10% di delitti in meno), soprattutto con riferimento a furti che registrano, infatti, il 11% in meno di furti, come dimostrano i grafici qui di seguito riportati.

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La Divisone della Polizia Amministrativa e sociale ha incrementato i controlli presso le attività soggette ad autorizzazioni di Polizia (con sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro per violazione delle vigenti disposizioni su vendita alcolici, steward, addetti alla vigilanza, normativa antincendio, ecc.), controlli che in diverse occasioni hanno consentito di adottare e notificare provvedimenti di chiusura ex articolo 100 TULPS nei confronti di esercizi commerciali: nel corso del 2017 hanno rilasciato oltre 10 mila passaporti e sospesi 86., hanno inoltre revocato 10 licenze di pubblica sicurezza e adottato ben 8 provvedimenti ex articolo 100 del TULPS

L’attività dell’Ufficio Immigrazione della Questura – particolarmente impegnato in considerazione dei flussi migratori che interessano anche questa provincia e che costantemente verifica il rispetto delle vigenti normative in tema di ingresso e soggiorno sul territorio nazionale da parte degli stranieri – ha consentito di trattare istanze per il rilascio di permessi di soggiorno, di raccogliere e istruire le istanze di protezione internazionale e di adottare provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale: sono aumentati infatti i decreti di espulsione notificati (206), gli ordini del Questore di lasciare il territorio nazionale (150) e i trattenimenti presso i centri di identificazione ed espulsione (23, dove gli stranieri sono trattenuti in attesa di rimpatrio).

La Divisione Anticrimine della Questura, anche durante l’anno appena trascorso, ha dato notevole impulso all’attività di prevenzione patrimoniale. La stessa Divisione Anticrimine, per tutto il 2017, ha pure curato la campagna di sensibilizzazione che la Polizia di Stato ha avviato sul territorio nazionale, al fenomeno della violenza sulle donne: con una postazione mobile, infatti, personale specializzato della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile (unitamente agli esperti delle locali associazioni operanti nel settore), nei luoghi simbolo della città e dei comuni della provincia – parco Fellini, piazza Tre Martiri, Arco d’Augusto – ha illustrato le principali questioni relative alla problematica, fornendo spiegazioni e distribuendo materiale illustrativo. L’attività, che ha riscosso numerosi consensi tra cittadini, turisti e semplici curiosi, ha consentito di “raccogliere” segnalazioni ed altri elementi importanti che hanno consentito, in alcune occasioni, di adottare provvedimenti di ammonimento e altre misure a tutela.

Particolare impulso al controllo del territorio è stato poi dato dall’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico: dal raffronto dell’attività registrata in banca dati relativa agli anni 2016-2017 emerge un costante andamento dei controlli svolti dalle altre forze di polizia a fronte di un notevole aumento dei controlli svolti dalla Polizia di Stato (aumento del 112%), mentre nel 2017 è stato registrato un aumento, in rapporto all’anno 2016 di circa il 30 per cento.

Decisiva è stata poi l’attività posta in essere dalla Digos, che nell’attuale scenario internazionale, ha consentito che ogni manifestazione ed evento organizzato nella Provincia di Rimini (ricordiamo, Summer Pride, il Meeting, ecc.) si potesse svolgere senza alcuna turbativa.

Durante l’anno appena trascorso l’Ufficio di Gabinetto della Questura ha emesso n.1079 (circa 70 in più rispetto all’anno precedente) ordinanze ai sensi dell’art. 37 del DPR 20.10.1985 nr. 782 per eventi che hanno richiesto la predisposizione di servizi d’ordine e sicurezza pubblica (servizi di prevenzione e vigilanza relativi congressi e convegni politici, manifestazioni politiche e sindacali, fiere e saloni internazionali, gare sportive di carattere nazionale e internazionale, visite di personalità di rilievo e servizi straordinari di prevenzione e contrasto di reati connessi alla prostituzione, “stragi del sabato sera”, abusivismo commerciale, controllo di locali pubblici e circoli privati). I servizi spesso emergenti hanno comportato un impiego medio giornaliero di decine di donne e uomini della Polizia di Stato (non sono compresi nel conteggio né il personale delle specialità né quello aggregato nei mesi di luglio ed agosto).

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Tra le più importanti operazioni degli uomini della Questura di Rimini, meritano di essere ricordate quelle che hanno consentito di sequestrare decine di chili di sostanza stupefacente nonché quelle relative alla della violenza nei confronti delle donne.

La Polizia di Stato soltanto nel corso dei mesi estivi ha sequestrato 8 chili di droga, tra cocaina, marijuana e hashish: gli agenti durante questa estate, con l’ausilio delle unità cinofile e del Reparto a Cavallo della Polizia di Stato, hanno costantemente battuto e bonificato i parchi e le aree verdi della città, nonché le zone del lungomare segnalate per cittadini e turisti.

Va ricordata in particolare l’operazione che nella tarda serata del 1° marzo 2017, al termine di una complessa attività investigativa finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti e reati predatori in questa provincia, ha consentito agli agenti della Squadra Mobile della Questura di Rimini arrestare due persone, 36enni di origine albanese, scoperti in possesso di oltre 70 chili di droga di sostanze stupefacenti nascosta in una abitazione di Rimini e nella sua pertinenza.

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Sul fronte del contrasto al fenomeno della violenza di genere ricordiamo alcune delle operazioni maggiormente significative. Era l’11 gennaio dell’anno scorso quando gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Rimini hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto TAVARES Edson responsabile di lesioni personali gravissime nei confronti di Gessica NOTARO per averle deturpato il volto lanciando dell’acido.

Alle ore 23.20 circa del giorno prima, ricordiamo che personale delle volanti e della Squadra Mobile, era intervenuto presso via Bidente, dove era stata segnalato un uomo che si dava a precipitosa fuga lungo detta via ed di una donna che urlava e che chiedeva aiuto.

I poliziotti dopo aver ricostruito in pochi attimi cosa fosse successo hanno accertato che l’uomo in fuga, aveva atteso la propria ex compagna nel parcheggio sotto casa e non appena scesa dalla propria autovettura le ha lanciato sul volto del liquido, provocandole ustioni e bruciori. L’attività investigativa dei poliziotti ha permesso in quell’occasione di individuare, bloccare e arrestare dopo pochi minuti l’autore di quell’odioso crimine posto in essere nei confronti della donna.

Dopo aver effettuato il sopralluogo tecnico scientifico necessario per acquisire tutti gli elementi rilevatisi fondamentali per dimostrare la responsabilità dell’uomo, i poliziotti hanno infatti acquisito notizie utili per poter rintracciare il TAVARES Edson, già noto alla Questura di Rimini, in quanto destinatario di un ammonimento del Questore, in fuga a bordo di una VW Tuareg di colore scuro

Le ricerche espletate nel corso della nottata sia a Rimini che nelle cittadine di Riccione, Cattolica, Gabicce Mare, San Giovanni in Marignano e Tavullia avevano dato esito negativo benché alcune tracce consentissero di ritenerlo presente in quelle zone.

Con determinazione, attraverso una serie di atti di indagine tradizionali e tecnologiche i poliziotti sono poi riusciti a localizzare l’esatta ubicazione dell’abitazione dell’uomo: l’ i poliziotto avevano trovato anche l’autovettura utilizzata dall’uomo. La fuga dell’uomo stava per terminare.. L’uomo, bloccato in sicurezza, veniva pertanto condotto presso gli uffici della Questura di Rimini dove veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto.

Per quell’aggressione l’uomo è stato condannato dal Tribunale di Rimini alla pena di 10 anni.

Sempre sul fronte della violenza contro le donne, ricordiamo l’episodio di violenza commesso il 2 agosto 2 agosto 2017 presso la stazione ferroviaria di Cattolica nei confronti una giovane ragazza poco più che diciottenne, episodio per il quale la Polizia di Stato ha arrestato un 29 enne nigeriano

La sera del 4 agosto 2017, una giovane ragazza residente a Pesaro, era giunta presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Pesaro in preda a forti dolori addominali. Nel prestarle i primi soccorsi, la ragazza, aveva riferito ai sanitari di essere stata vittima di violenza sessuale consumata nel tardo pomeriggio del 2 agosto precedente in Cattolica. Da quanto era emerso in sede di denuncia e da quanto veniva accertato dagli investigatori, la violenza sessuale era avvenuta a Cattolica intorno alle ore 18.00 di mercoledì 2 agosto 2017, all’interno dei bagni pubblici della stazione ferroviaria di quella cittadina, ad opera di un connazionale conosciuto casualmente il 31 luglio precedente. Quella sera, la ragazza, terminato il lavoro che svolgeva presso un supermercato di Cattolica, mentre a piedi stava raggiungendo il capolinea dei pullman posto nei pressi della stazione Ferroviaria di Cattolica, per far ritorno in Pesaro era stata avvicinata da un uomo, conosciuto di vista due giorni prima, il quale l’aveva “accompagnata” per un tratto di strada. Giunti alla fermata dei pullman, l’uomo con una scusa, si era fatto accompagnare sino ai bagni pubblici ove improvvisamente l’aveva afferrata per un braccio e costretta a entrare nei bagni delle donne, chiudendo la porta alle spalle con un chiavistello per poi violentarla: a nulla sono valse le implorazioni della ragazza, affinché quella violenza non avvenisse così come a nulla sono serviti i suoi tentativi di chiedere aiuto poiché immobilizzata dall’uomo.

La ragazza però approfittando della momentanea assenza dell’uomo (che uscito dal bagno in cui si era consumata la violenza per lavarsi le mani in un lavandino posto nell’antibagno ed avendo visto lo stesso riporre un telefonino all’interno della borsa che costui aveva momentaneamente abbandonato incustodita vicino ad essa), ha estratto il telefonino digitando il numero del proprio fidanzato al quale, in tutta fretta e senza ulteriori spiegazioni, gli ha chiesto di memorizzare quel numero, riponendo nuovamente l’apparecchio nella borsa del suo violentatore. L’uomo ha avvertito la donna che si sarebbero rivisti il giorno successivo.

Terrorizzata dalle parole dell’uomo, ritenute come una intimidazione e da quanto le era appena accaduto, la donna saliva sul pullman senza chiedere alcun aiuto per poi raggiungere la propria residenza, senza proferire parola con alcuno di quanto accadutole. Gli uomini della Squadra Mobile, pertanto, avevano iniziato ogni accertamento al fine di identificare l’autore della violenza sessuale. Il primo accertamento ha riguardato proprio l’utenza mobile segnalata dalla ragazza al proprio fidanzato a seguito la telefonata: quell’utenza risultava a un uomo che la donna non conosceva.

Sussistendo il dubbio che l’autore di quell’infame delitto potesse ritornare presso il supermercato ove tutto aveva avuto inizio, gli agenti hanno pure iniziato un lungo servizio di osservazione che, intorno alle ore 11.00 circa, ha dato i suoi esiti poiché ha permesso il rintraccio e il controllo del cittadino nigeriano intestatario dell’utenza in uso al violentatore dalla quale aveva digitato il numero del proprio ragazzo. Costui, sottoposto a perquisizione personale e successivamente locale presso il suo domicilio veniva trovato in possesso di un paio di apparecchi telefonici, ma nessuno dei due con la sim card di quel numero. L’uomo ha però riferito di condividere la propria camera da letto con un altro connazionale e che questi aveva in suo uso proprio l’utenza in questione, gli investigatori, ritenendo che quell’uomo fosse proprio colui che aveva violentato la giovane ragazza, si sono posti sulle sue tracce.

Invitato dal locale ufficio Immigrazione a presentarsi per regolarizzare la sua posizione in Italia l’uomo si è presentato presso gli Uffici della Questura: gli agenti hanno sottoposto a perquisizione personale, in ottemperanza al decreto suddetto, è stato trovato in possesso di un apparecchio cellulare Nokia con l’utenza in questione.

Vista la perfetta corrispondenza delle caratteristiche fisiche del giovane fornite dalla giovane ragazza riguardo il suo aggressore/violentatore consolidate dal rinvenimento in suo possesso dell’utenza in questione e da ulteriori risconti, gli investigatori hanno provveduto a sottoporre a fermo l’uomo per lesioni personali e violenza sessuale, associandolo presso la locale casa circondariale.

E non può non essere rammentato la più recente operazione di polizia, che ha consentito di identificare e arrestare i componenti del branco responsabile delle violenze sessuali e delle aggressioni avvenute il 26 agosto 2017 a Rimini nei confronti di una giovane ragazza polacca e di una donna sudamericana.

Al termine di una settimana di incessante lavoro eseguito dal Gruppo di lavoro appositamente costituito in Questura (a cui ha partecipato personale della Squadra Mobile, del Servizio Centrale Operativo e della Polizia Scientifica) il 3 settembre è stato catturato dagli agenti della Squadra Mobile e dello Sco alla stazione di Rimini dove era di passaggio, proveniente da Pesaro, anche l’ultimo componente il branco.

A essere fermato è stato Guerlin Butungu, il quale a bordo di un treno, era pronto per darsi alla fuga e far perdere le proprie tracce, sentendosi ormai braccato dagli investigatori ed essendo stati gli altri tre componenti del branco già stati arrestati dalla Polizia di Stato.

Guerlin Butungu, il congolese ventenne arrestato nella notte del settembre—- per gli stupri di Rimini avveniva dopo dopo il fermo nella giornata di sabato di altre tre persone, tre giovani minorenni della banda. Il congolese, 20 anni, l’unico maggiorenne e probabilmente «capo» del gruppo, risiedeva anche lui nella provincia di Pesaro-Urbino. Si tratta dell’unico maggiorenne del gruppo considerato responsabile della duplice violenza sessuale a Rimini nella notte tra il 25 e il 26 agosto, è stato individuato dalle vittime nelle immagini delle telecamere di sorveglianza.

Due dei tre minorenni pressati dalla diffusione del video e dalle indagini della Polizia di Stato si erano presentati spontaneamente alla stazione dei Carabinieri di Pesaro, mentre il terzo è stato subito arrestato dagli uomini della Squadra Mobile di Rimini  I quattro hanno prima violentato la giovane polacca e pestato il suo amico sulla spiaggia di Miramare, poi stuprato e rapinato anche una transessuale peruviana.